Da diversi anni una parte dell’elettorato campano riconoscente, in vario modo, al perverso sistema alimentato dallo scandalo rifiuti, ha rappresentato l’ago della bilancia dei risultati elettorali locali e nazionali. Anche per le prossime votazioni, quasi sicuramente, l’elettorato campano contribuirà significativamente, per diversi motivi, a determinare la vittoria di uno degli schieramenti partitici. I partiti dell’attuale opposizione politica prevedono che il rinvio a giudizio del Presidente della Regione Bassolino, individuato come uno dei principali attori che ha determinato e alimentato lo scandalo rifiuti, innescherà un voto di automatico rifiuto nei confronti della coalizione alla quale fa riferimento. Non è così scontato! Tra i cittadini campani si è diffusa la convinzione che i vari candidati, oltre a scambiarsi accuse circa le lunghe responsabilità (circa 14 anni che hanno visto tra gli attori principali persone afferenti a varie coalizioni partitiche) dell’emergenza-scandalo rifiuti, devono spiegare ai cittadini in modo estremamente convincente come e quando, sempre prima dell’estate 2008, attueranno definitivamente la chiusura dell’emergenza e dello scandalo rifiuti.
Va tenuto presente che la crisi ambientale e socio-economica che attanaglia attualmente la Campania è stata causata ad arte e finora ha fruttato degrado ma anche molti voti. Finora si è consolidato un così detto zoccolo duro di elettori fortemente motivati a tenere in vita l’emergenza rifiuti; tale base probabilmente continuerà ad appoggiare la stessa coalizione vittoriosa nelle ultime elezioni. A questo punto bisogna chiedersi quanto peserà l’indecisione ed eventuale astensionismo delle persone che non voteranno automaticamente per la coalizione di centrodestra. Non va dimenticato che i cittadini non gradiranno che i candidati si facciano distrarre dall’impegno elettorale proprio in questo periodo di drammatica crisi ambientale e socio-economica e di grave lacerazione del rapporto di fiducia tra cittadini e quei rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali che finora hanno, in diverso modo, usato la Campania come una mucca da mungere riuscendo a creare un grave problema (l’emergenza rifiuti) da un “non problema” quale la banale raccolta e il conseguente adeguato smaltimento dei rifiuti. E’ chiaro che il Presidente Prodi, sbagliando ancora una volta, non ha affidato al Commissario Governativo De Gennaro il compito di chiudere, entro il maggio prossimo, l’emergenza-scandalo rifiuti e che tale incombenza spetta alla Giunta della Regione Campania e anche al Governo nazionale. Appare evidente che l’attuale Giunta Regionale non solo non gode della necessaria credibilità ma si dimostra anche incapace di affrontare e risolvere definitivamente e presto il deleterio scandalo, sempre prima della prossima stagione estiva.
Quale mossa potrebbe rivelarsi strategica e determinare l’interesse dell’elettorato che è interessato a ritornare a vivere in una regione sana ambientalmente, moralmente e politicamente? Ad esempio una chiara proposta che consenta di evitare la sanzione comunitaria e preveda un adeguato e rapido ritorno alla normalità basata sui seguenti punti:
- impegno governativo concreto a realizzare una nuova discarica regionale modello, non inquinante, ad esempio su circa 10 ettari di una grande area militare della Campania in modo da non creare conflitti con le popolazioni costruendo contemporaneamente due delle discariche previste dalla legge n. 87/2007 da tenere solo come riserva strategica;
- impegno governativo a stabilire un accordo con una nazione a sud del mediterraneo per trasportare in una zona desertica le balle di rifiuti accumulati attualmente in vari siti della pianura campana che è la più fertile pianura del Mediterraneo. Con il consenso della nazione ospitante i rifiuti imballati, verrebbero adeguatamente accumulati e “ambientalizzati” nel deserto dove si inertizzerebbero rapidamente e non originerebbero percolato. In alternativa le balle di rifiuti dovrebbero essere trasportate per l’incenerimento in una nazione europea o adeguatamente sepolte in un’area argillosa la cui stabilità geomorfologica sia garantita a scala millenaria.
-impegno del parlamento a varare una legge che limiti ad un massimo di un anno la durata di eventuali strutture con poteri straordinari e che escluda la possibilità di derogare alle leggi di tutela dell’ambiente.
L’attuazione di questi punti consentirebbe di avere rapidamente a disposizione una discarica superprotetta nella quale attuare un sito di stoccaggio per accumularvi tutti i rifiuti giacenti attualmente lungo le strade (da accatastare successivamente nella discarica definitiva con durata almeno biennale la cui costruzione inizierebbe immediatamente). Il ritorno alla normalità va ragionevolmente raggiunto in un periodo di circa due anni durante i quali nuovi, credibili, capaci, trasparenti e non compromessi amministratori regionali devono fermamente attuare:
- la ricomposizione di un rapporto di fiducia reciproco tra cittadini e rappresentanti delle istituzioni locali;
- l’aggiornamento e adeguamento dei piani territoriali provinciali e regionali;
- la realizzazione dell’adeguata rete impiantistica che completi il ciclo dei rifiuti.
Credo che una seria e costruttiva proposta articolata su punti simili a quelli sopra sintetizzati schematicamente rappresenterebbe una gradita novità che potrebbe interessare migliaia di cittadini campani che intravvederebbero una concreta possibilità di chiudere finalmente lo scandalo rifiuti e conseguentemente premierebbero i seri e credibili proponenti.
Prof. Franco Ortolani
Ordinario di Geologia
Università di Napoli Federico II
2 marzo 2008
Traduzioni
5 marzo 2008
Votazioni politiche 2008: la Campania sarà l’ago della bilancia del risultato elettorale
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