a proposito dell'incontro di martedì 18 marzo |
i sembra opportuno ragionare sugli interessi/obiettivi comuni in vista del prossimo incontro di martedì. Riflettevo su quali fossero i principi essenziali che ci accomunano. A mio parere il primo è la partecipazione, intesa sia come necessità che come voglia , e a seguire, il diritto di cittadinanza. Personalmente, mi interessa contribuire ad uno sviluppo sostenibile e inclusivo di Napoli, affinché diventi una città caratterizzata da luoghi e organizzazioni in cui la qualità della vita e il benessere di uomini e donne sia “almeno” dignitoso. Sicuramente migliore di oggi. Negli ultimi anni mi sono occupata prevalentemente di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e alla fine sono arrivata alla conclusione che non voglio più conciliare tra me e me, e mettere in equilibrio, con una fatica indicibile, le varie mie dimensioni di persona, donna che lavora, madre, moglie, figlia di madre anziana e sola, amica, … Io voglio conciliare con quanto c’è o potrebbe esserci fuori di me: con servizi che possono offrire più occasioni di interesse e socializzazione a mia madre anziana, in modo tale che la sua solitudine non sia solo un mio problema, con una città che offre spazi ai miei figli in cui possano essere non solo consumatori, ma anche creatori di qualcosa e accendersi il cervello. Vorrei una città in cui non mi spaventa il tempo liberato dal lavoro, perché avrei tante occasioni e luoghi e situazioni per usarlo. Invece è un momentaccio. Parto dal mio vissuto, perché rappresenta il poco di cui sono certa. In questo momento mi sento sotto ricatto per le elezioni. La strada dove vivo è chiusa al traffico perché il proprietario è una società privata e sono anni che non si trova il modo di mettere d’accordo i molteplici interessi privati di tutta la faccenda. Chi ha il potere non ha il coraggio di esercitarlo per costringere chi deve intervenire a fare qualcosa. Ho il terrazzino pieno di carta, cartone, bottiglie, lattine… che in famiglia continuiamo a differenziare e che faticosamente portiamo nei pochi contenitori disponibili, e a volte mi sento un’idiota. E allora voglio esercitare il mio diritto ad una vita normale: tanto per iniziare voglio esercitare il mio diritto di cittadinanza. Sono convinta che una maggiore partecipazione delle donne in politica e nei luoghi delle decisioni sia il presupposto essenziale per un sviluppo più sostenibile e inclusivo, anche di Napoli. Vengo all’incontro con questo bagaglio. gda |