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18 febbraio 2008

Una breve presentazione del Cantiere

Una breve presentazione per spiegare il percorso che ci ha portato a proporre questa giornata e per chiarire alcune questioni di metodo e di contenuto.

Un percorso che è stato avviato in primavera, gia prima della pubblicazione del numero monografico di Carta su Napoli, al quale hanno contribuito molti di noi, e che è nato dall’esigenza di dare continuità a quella esperienza.

Lo abbiamo fatto partendo dal nostro vissuto quotidiano in questa città, dalle esperienze nei nostri luoghi di lavoro per cercare di rispondere al bisogno di darci uno spazio di confronto non urlato, che ci riporti ai contenuti e al merito delle questioni, non negando le contraddizioni, le nostre differenze e soprattutto le molteplici ambiguità con le quali dobbiamo fare i conti quotidianamente, ambiguità che rappresentano elementi facilitatori di una pericolosa quanto consolidata condizione di galleggiamento nella mediocrità.

Siamo singoli che da diversi – talvolta molti – anni lavoriamo in e per il pubblico, sia come lavoratori di imprese private, sia come dipendenti pubblici, sia come persone che si occupano abbastanza costantemente di questioni di pubblico interesse. Ci occupiamo di beni comuni, diritti e servizi sociali, sanitari; ambiente e partecipazione, sviluppo locale e lavoro. Siamo partiti discutendo essenzialmente di questi nodi, lo abbiamo fatto a partire ognuno dalla propria esperienza specifica, riconoscendo in questi nodi e soprattutto per lo specifico di questa città, un filo conduttore e una chiave di lettura che guarda ai temi trasversali dei diritti, della cittadinanza sociale, del lavoro, degli spazi pubblici, della pace.

Lo abbiamo fatto senza nascondere o negare, a noi e oggi a voi, differenze anche significative al nostro interno. E forse è stato proprio il riconoscimento di queste differenze che ci ha consentito di arrivare a questa giornata portando qualcosa a fattore comune: un metodo di discussione, la salvaguardia di un approccio plurale, la richiesta di testimonianza dei singoli, la proposta di un contenitore con gruppi di discussione e approfondimento e con momenti di confronto e di sintesi collettivi nel quale auspichiamo che ognuno si senta libero di esprimersi, di stare o andare senza implicazioni di appartenenza o ansie di differenziazioni obbligate.

Da allora ad oggi sono avvenute molte cose e dunque la tempistica della organizzazione del cantiere ha convissuto e convive oggi con il precipitare di diversi eventi, alcuni dei quali, soprattutto i nostrani, non proprio inattesi e imprevisti, ma certo dalla previsione all’evidenza della realtà il passo non è breve e gli effetti sono tutt’altro che trascurabili e probabilmente questi sì imprevedibili.

Tanto per tornare al tema delle ambiguità è bene dichiarare che non ci sfugge che, nostro malgrado, questa iniziativa si sovrappone alla crisi dei rifiuti e all’avvio della campagna elettorale, ma questo non può costringerci a svuotare di contenuti il nostro dibattito o peggio a piegarlo alle esigenze di questa fase.

Non proponiamo di fare un convegno sui rifiuti ne sugli scenari politico elettorali dei prossimi mesi.

Così come è altrettanto chiaro che questa coincidenza imprevista in partenza potrebbe anche mutare segno in corso d’opera. E qui di nuovo ognuno potrà scegliere se restare o andare.

Infine, è d’obbligo una informativa su risorse finanziarie e organizzative di questa iniziativa che si è avvalsa di contributi individuali liberi, di contributi finanziari e organizzativi di Carta dell’Associazione Cantieri Sociali, della Coop. Dedalus, e di servizi offerti a titolo gratuito dalla CGIL Napoli per la stampa dei materiali, e dallo studio Eikon per la grafica.

Oltre che per un ovvio motivo di trasparenza citiamo queste risorse anche per ringraziamento che va rivolto anche a tutti coloro che ci hanno dato una mano nell’organizzazione dell’iniziativa.

Apriamo dunque questo cantiere ricordando le poche regole che richiediamo ai partecipanti:

interventi a titolo personale

testimonianze di esperienze concrete

rispetto dei tempi

rispetto della pluralità.

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