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11 marzo 2008

Gaza: Non posso dire di non sapere

Gaza

Non Posso Dire di Non Sapere

A Gaza 117 uccisi, fra cui molti bambini; a Gerusalemme 9 giovani studenti uccisi in un attacco ad una scuola religiosa. Ognuno di questi morti rappresenta una tragedia personale per le famiglie e amici e potrebbe alimentare il ciclo di odio e violenza.

Questi morti ci riguardano non solo in quanto esseri umani, ma anche perché i nostri leader, sia a livello nazionale che internazionale, sono complici della situazione di violenza e ingiustizia in quella zona e quindi rendono complici anche noi.

Sono complici perché sostengono il governo di Israele in una politica che non può portare la pace, ma solo più violenza e sofferenza, soprattutto per i palestinesi, ma anche per gli israeliani.

La partecipazione dei governi della Unione Europea alla punizione collettiva della popolazione di Gaza è solo l’esempio più recente di una politica sbilanciata e ingiusta, che dà al governo israeliano tutti i motivi per considerarsi al di sopra della legalità internazionale.


Dal 1967 la striscia di Gaza è un territorio occupato militarmente da Israele. Nonostante il ritiro unilaterale degli insediamenti israeliani nel 2005, è rimasta un territorio occupato con i confini, le coste, e lo spazio aereo controllati da Israele.

Negli ultimi 2 anni, il morso dell’occupazione è diventato sempre più stretto con la progressiva restrizione sul movimento di persone e di merci. L’ultimo giro di vite è arrivato a settembre dell’anno scorso quando il governo israeliano ha dichiarato Gaza “entità nemica”, sigillato i confini e ridotto drasticamente il già scarso rifornimento di beni di prima necessità.

Le persone più deboli, bambini, malati, anziani, sono a rischio di sopravvivenza, dato il deterioramento dei servizi medici. L'industria privata è al collasso. La qualità dell'acqua non fa che peggiorare e ne diminuisce sempre più la quantità. Ogni giorno 40 milioni di litri di acque di scolo vengono pompate nel Mediterraneo, per il deterioramento del sistema fognario.

Anche i governi dell’Unione Europea participano all’isolamento della Striscia di Gaza e percio alla punizione collettiva della sua popolazione.

  • Chiediamo ai candidati nelle prossime elezioni di prendere una posizione netta per la fine dell’assedio di Gaza e per la fine dell’occupazione e colonizzazione della Cisgiordania.

  • Invitiamo tutti i cittadini ad informarsi sulle posizioni dei candidati per quanto riguarda questa tragica situazione e ad esigere da essi un impegno per la pace e per il rispetto del diritto internazionale e della dignità umana.


Il silenzio ci rende complici


Gaza

I cannot say I did not know

At least eighty Palestinians dead in less than two days. Among the victims, many children including a five month old baby and four little boys who were playing at football..

Deib, Omar a Ali Darduna - 11, 14 and 8 old respectively - and Mohammed Hammuda, 7 years old, were killed near to Jabaliya, in one of the many air attacks against Gaza. The children’s «crime» was not to have an true perception of the danger. For them, not having school yards and playing fields where they can kick a ball about, the land on the periphery of built-up areas and of refugee camps are the places where they could mark the goalposts with two big stones and start to play.

Since 1967 Gaza has been a territory occupied by Israel, and despite the unilateral withdrawal of Israeli settlements in 2005, it remains an occupied territory with all borders, coastline, and airspace controlled by Israel.

In the last 2 years, the grip of the occupation has tightened, with restrictions on movement of people and goods. The last turn of the screw arrived in September, when the Israeli government declared Gaza a “hostile entity”, sealed the borders and drastically reduced the already scarce supplies of basic necessities.


There are also hundreds of wounded and the capacity of the health services to respond already compromised by the siege, was even more reduced when an Israeli attack hit the headquarters of the non-governmental organisation, Medical Relief, which housed the main clinic and pharmacy of the Gaza Strip, an ambulance, a support centre for people with disabilities and the administrative offices. The ambulance, all the medicines, and most of the equipment was destroyed and the building was seriously damaged.

In 2007 Medical Relief reached out to one and a half million Palestinians in around five hundred towns and villages, and proved to be an indispensable help to the population of Gaza during the recent months of siege.


What can you do


  • Contribute to the rapid reconstruction of the Medical Relief structure. Contributions to: c/c 105279 (ABI 05018, CAB 03200) in the name of «Gazzella Onlus» at the BANCA ETICA di Roma IBAN IT43 D050 1803 2000 0000 0105 279

  • Sign the online petition for an immediate cease fire. http://www.ipetitions.com/petition/ceasefirenow

  • Ask the candidates in the election to take a clear position for the ending of the siege of Gaza and for the ending of the occupation and colonisation of the West Bank.

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Silence makes us complicit in these crimes

donneinnero@gmail.com Donne in Nero, Roma, 2 mar. 08
www.donneinnero.blogspot.com

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