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4 marzo 2008

"Report" in TV il 9 marzo ancora sulla Campania e sulle bonifiche

Nel mirino il Commissariato retto dal governatore fino a gennaio «Report» tenta il bis, Bassolino dice no

Niente intervista sulle mancate bonifiche Dopo il famoso «fuori onda» su Rai 3. Il giornalista Iovene: «Il portavoce mi disse che potevo sentire il delegato Cesarano»

NAPOLI - «Report», la trasmissione-corazzata diretta da Milena Gabanelli ritorna domenica 9 marzo alle 21 e 30 su Rai 3 con un nuovo ciclo di inchieste. E riparte con un servizio di Bernardo Iovene sulla mancata bonifica dei territori della Campania, regione che suo malgrado è una vera e propria manna per chi intende fare un po' di luce sugli intrecci tra malavita e malapolitica. Il giornalista ha intervistato i titolari delle ditte incaricate della bonifica nell'agro aversano e sul litorale domitio, prima la società Sogin, poi la Jacorossi. Iovene ha provato anche a sentire su questa faccenda anche Antonio Bassolino, commissario alle bonifiche fino al 31 gennaio scorso. Però il governatore, forse memore del "fuori onda" (guarda) di un anno fa in cui ha perso le staffe sull'argomento «consulenze del commissariato rifiuti», non ha concesso una nuova intervista. Le bonifiche, è noto, sono rimaste al palo nonostante i milioni di euro stanziati. «Sono riuscito a sentire, ma soltanto per strada, un funzionario della Sogin - spiega Iovene al Corrieredelmezzogiorno.it - Il funzionario ha lamentato i mancati pagamenti da parte della Regione e del Commissariato per le bonifiche. Poi, subentrata la società Jacorossi, non è cambiato quasi nulla, anche perchè si è creato un nuovo problema, e cioè stoccare i materiali della bonifica».
Il problema bonifiche è diventato contenzioso legale.
«La solita storia: si sono trovati ad un certo punto della fase di bonifica senza siti dove portare i rifiuti. Con conseguente botta e risposta con il commissariato che non avrebbe provveduto a trovare piattaforme utili. Tira e molla che non ha portato a niente. La Jacorossi in pratica non ha bonificato pressochè nulla in 5 anni. Ora per completare il lavoro in quelle zone inquinatissime ci vorranno secoli».
Delegato dal commissario Bassolino è stato per anni il professor Arcangelo Cesarano. Ci ha parlato?
«Sono riuscito a intervistarlo. Mi ha detto che hanno fatto ciò che era nelle loro possibilità. E si è anche meravigliato che i giornalisti arrivino puntualmente a rinfacciargli la mancata bonifica».
Ha intervistato anche Bassolino su questa vicenda?
«No. Il suo portavoce mi ha riferito che l'intervista a Cesarano sarebbe stata sufficiente. E che se volevo poteva spedirmi tutte le "carte" necessarie».
Le ha ricevute?
«Solo una metà»
Il sito di Report tratteggia un sunto della puntata del 9 marzo, scrivendo: «In Campania ci sono 2.551 siti potenzialmente contaminati, il doppio della Lombardia che ne ha 1.300, la maggior parte sono concentrati tra le province di Napoli e Caserta, nella piana campana, dove le falde acquifere, sia quella superficiale che quella profonda, sono inquinate da sversamenti di liquidi pericolosi e cancerogeni. Le ditte incaricate hanno assunto centinaia di Lavoratori Socialmente Utili, ma per 5 anni sono stati inutilizzati. I pochi lavori eseguiti di rimozione di rifiuti, sono stati assegnati a ditte esterne. Lavori pagati 3 volte».

Alessandro Chetta
04 marzo 2008


da corrieredelmezzogiorno.corriere.it

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