Sabato 08/03/08 si è svolta un'assemblea del Presidio Permanente che ha visto la presenza di rappresentanti di altri Comitati campani (Rete campana salute e Ambiente, Cantieri Sociali, Comitato di Chiamano, Assise di bagnoli).
Il primo atto dell'Assemblea è stato esprimere solidarietà a Lucia, ancora impegnata nello sciopero della fame. Si è deciso di delegare un rappresentante dell'assemblea perché contattasse Lucia per esprimerle
tutta la vicinanza delle persone presenti e per portarle la richiesta unanime di interrompere il digiuno e di riprendersi presto per poter continuare il lavoro insieme. Poi commentando l'effettiva chiusura del sito, che sarebbe avvenuta la sera stessa di sabato, si è constatato che l'impegno per la questione del mostro Taverna del Re non può essere interrotto ma che anzi vanno sin da subito individuate nuove forme di iniziativa da mettere in campo. La riapertura del sito, l'ennesima promessa non mantenuta da parte dell'autorità commissariale, ha infatti rappresentato un'insanabile frattura che ha messo in luce l'estrema fragilità della protesta messa in campo in questi mesi. Li dove Taverna del Re rappresenta una situazione riconosciuta da tutti come paradossale e assurda il Commissario Prefettizio ha visto solo la possibilità di un facile intervento in un'ottica di ordine pubblico per la presenza poco significativa numericamente di cittadini al presidio.
Molto gravi sono state poi le forme di repressione messe in atto da parte delle forze dell'ordine per garantire l'afflusso dei camion nei 10 giorni di riapertura del sito: continue intimidazioni, richieste di documenti, foto e riprese video dei partecipanti, minacce esplicite di interventi duri, calci e manganellate al buio della notte, fino agli insensati fermi di polizia operati sabato 1 marzo, come risposta a pratiche non violente di resistenza passiva. Tutto questo mentre contemporaneamente a pochi metri dal presidio avveniva impunemente uno sversamento abusivo di rifiuti industriali. Emblematico ed estremamente grave il fatto che l'afflusso dei camion non sia stato interrotto nemmeno nei momenti in cui si attendeva l'ambulanza per Lucia che per disperazione si era data fuoco.
Ma allargando lo sguardo a tutta la vicenda campana si è constatato come la risposta delle Istituzioni e
della politica alla crisi degli ultimi mesi sia stata estremamente grave e assurda. Il disastro compiuto con 14 anni di Commissariamento straordinario, di sospensione della democrazia, è sotto gli occhi di tutti e ha prodotto, per garantire interessi di imprese e politici (che continuano inesorabilmente a stare al loro posto), impianti non a norma, mostri assurdi come Taverna del re e ha viste puntualmente realizzate tutte le previsioni di chi, contestando il piano rifiuti, veniva tacciato di ambientalismo da strapazzo. A fronte di ciò la
risposta è stata un ampliamento dei poteri commissariali, che ora derogano a qualsiasi normativa ambientale e di buon senso, ed una serie di provvedimenti gravi come la riclassificazione dell'inceneritore di
Acerra, che permetterà l'incenerimento di balle non a norma e l'applicazione degli incentivi Cip 6 per quel mostro assurdo per poter garantire il profitto delle aziende che lo gestiranno.
Quindi un aggravamento delle forme di repressione verso la protesta crescente di cittadini che si uniscono per opporsi a questo scempio, ma nulla di concreto per realizzare la riduzione a monte dei rifiuti e la
raccolta differenziata porta a porta, qualcosa di realmente alternativo al piano rifiuti perseguito in questi anni. Si continuano invece a produrre ecoballe in impianti cdr non a norma, si continua a strappare spazio alle campagne per poter fare nuove discariche, in un quadro di vera e propria ingiustizia ambientale in cui Napoli e i vari centri urbani vengono garantiti a discapito di periferie e province "maledette" come il giuglianese che devono prendersi i rifiuti di tutti.
Non a caso il nostro territorio viene ancora individuato per la possibile localizzazione di nuove discariche e proprio in questi giorni sono stati compiuti rilievi in cave della zona. A fronte di questo quadro negativo è stato comunque riconosciuta da tutti la capacità del Presidio di Taverna del Re di aver attirato l'attenzione mediatica sulla nostra vicenda, ma soprattutto di aver catalizzato la solidarietà di molti comitati campani che spesso hanno portato la loro solidarietà concreta a fronte si una disarmante assenza di gran parte della
popolazione locale.
Per questi motivi, fermo restando l'obiettivo finale che è quello della bonifica di Taverna del Re, si è deciso di procedere dando al presidio una forma itinerante, organizzando cioè ciclicamente iniziative specifiche nei centri delle città del comprensorio. Tali iniziative avranno i seguenti obiettivi:
- In primo luogo ottenere una messa in sicurezza delle balle di rifiuti stoccate negli ultimi 10 giorni, che stazionano nelle piattaforme senza copertura, arrecando grave danno, con l'approssimarsi del caldo , alla salute degli abitanti delle zone circostanti.
- Operare una forte denuncia verso le istituzioni politiche locali che sono state vergognosamente e in maniera trasversale assenti e latitanti.
- Spingere per ottenere forme partecipative democratiche per la realizzazione di azioni finalizzate alla riduzione dei rifiuti nei nostri Comuni e alla realizzazione della raccolta differenziata porta a porta.
- Continuare e anzi intensificare il lavoro con gli altri comitati Campani per ottenere la fine del commissariamento, un nuovo piano rifiuti realmente alternativo a quello vigente, lo scongiurarsi della realizzazione di un mostro come l'inceneritore di Acerra e per porre in maniera forte e decisa la questione della democrazia.
Il prossimo appuntamento per concordare le iniziative sarà comunicato via mail.