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9 maggio 2008

No acqua privata

NO alle S.p.A. dellacqua!


Acqua Campania S.p.A. è l'azienda che gestisce l'Acquedotto campano Occidentale. Si occupa dell'adduzione e della grande distribuzione di acqua per circa 3 milioni ed 800mila persone della provincia delle città di Napoli e Caserta. In termini geografici il territorio di competenza diretta dellA.C.O. può individuarsi nellarea campana compresa tra la città di Napoli inclusa, il litorale Domitiano e Massicano, la provincia di Caserta escludendo lalta valle del Volturno parzialmente servita dagli acquedotti ex Casmez.


Acqua Campania è in mano a tre grandi multinazionali: Eni, Caltagirone e Veolia da troppo tempo oramai fanno profitti sull'acqua e ricevono finanziamenti pubblici. Le loro decisioni sulla gestione della risorsa non devono rendere conto né alle assemblee elettive né ai cittadini.


Le Società per Azioni, come Acqua Campania, determinano infatti le loro scelte in consigli d'amministrazione e l'obbiettivo è semplicemente la remunerazione del capitale investito. Nulla importa se per raggiungere lo scopo bisogna aumentare le tariffe o licenziare lavoratori.


Come se non bastasse l'Eni ha deciso di vendere la sua parte di società a Caltagirone e Veolia spianando così la strada ad ulteriori privatizzazioni e rendendo questi gruppi sempre più potenti e capaci di decidere la politica della nostra regione. Sia la Veolia che il gruppo Caltagirone non sono interessati solo a mettere definitivamente le mani sull'acqua, ma anche a gestire il folto business dei rifiuti nella nostra regione, inceneritori compresi.


Il rischio concreto oggi è che l'acqua venga quotata in borsa: la perdita di controllo assoluto sulla risorsa acqua. Quando tutto sarà nelle loro mani e in quelle del mercato, cosa resterà nelle nostre?


L'amministrazione regionale che ha abdicato al suo compito di gestire i beni della collettività, se non affidandole ad aziende private, deve esprimersi su questa situazione e sulle strategie finanziarie messe in campo dal gruppo Caltagirone, dalla Veolia e dall'Eni.


Noi dal canto nostro chiediamo che l'acqua cessi di essere strumento di profitto e ritorni nelle mani del pubblico cambiando strumento di gestione prima che sia troppo tardi.


  • Chiediamo la cessazione di ogni affidamento a S.p.A. per quanto riguarda l'acqua, così come dice la Legge d'iniziativa popolare per l'acqua pubblica firmata da 400mila cittadini.


  • Chiediamo che venga fermata la manovra finanziaria che metterebbe completamente l'acqua nelle mani della Veolia e di Caltagirone.


  • Chiediamo alla Regione di farsi carico della costruzione di una Azienda Speciale per la gestione dell'Acquedotto Campano Occidentale, senza nessuna esternalizzazione su nuove consulenze tecnologiche che poi ricadono negativamente sulle tasche dei cittadini e sui livelli occupazionali. Non vogliamo il solito carrozzone ma un pubblico efficiente che utilizzi e rinforzi le conoscenze e le risorse interne.


  • Chiediamo la partecipazione dei lavoratori dell'acquedotto e dei cittadini alle decisioni fondamentali sulla risorsa acqua.



Non lasceremo la nostra risorsa fondamentale nelle mani di speculatori senza scrupoli.

Acqua pubblica e gestione partecipata subito!


Campania,4 maggio 08

Rete Regionale Diritto allacqua

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