Traduzioni

11 maggio 2008

Incontri

- 9 aprile 2008

Presenti

Massimo Lampa GAS ‘e friarielli

Gennaro Ferillo GAS Terra di Fuoco

Vincenzo Dina GAS Piediperlaterra


Aldo Pappalepore

Carla Majorano

Susi Veneziano

Giovanna D’Alonzo


- 7 maggio 2008

Presenti

Massimo Lampa GAS ‘e friarielli

Gennaro Ferillo GAS Terra di Fuoco

Giovanna D’Alonzo

Vincenzo Dina ha inviato un contributo email sulla loro esperienza.

Carla Majorano e Susi Veneziano hanno inviato email di non adesione all’incontro, ma di presenza e interesse nelle attività del gruppo


Report condiviso sulle 3 esperienze


GAS ‘e friarelli a cura di Massimo Lampa


Nome GAS: ‘e friarielli, ma è una attività sviluppata dalla cooperativa di commercio equo ‘E pappeci.

Data di nascita: maggio 2001

Motivazioni di base: sviluppare in cooperativa una esperienza concreta di consumo critico sulla quale innestare un percorso di riflessione politica più ampia sugli stili di vita: se il consumatore ha a disposizione “portate” che sono state pensate e realizzate secondo criteri nuovi, il consumo critico non è più solo testimonianza individuale di scelte consapevoli, diventa una pratica collettiva di sostegno a forme di produzione caratterizzate da solidarietà e sostenibilità, a partire dallo sviluppo ed il sostegno di esperienze locali

Punti nodali della storia:

    • Si punta da subito all’individuazione di un produttore di “fresco” (frutta e verdura) perché non sono presenti sul territorio mercatini biologici ed i negozi che hanno questi prodotti li hanno trasformati in prodotti di nicchia costosi e dunque non accessibili a tutti. In altre parole l’ipotesi di “consumo critico” formulata non avrebbe potuto essere praticata.

    • Viene individuato un produttore di Cuma, Paolo, che si mostra interessato alla nostra proposta. Produttore di biologico certificato, vuole sottrarsi al controllo mortificante di rivenditori bio (ti pago 1 e rivendo a 10) e di consorzi agricoli (ti do i semi se mi dai i tuoi prodotti che ti compro a 1 e rivendo a 10). La spesa viene fatta una volta alla settimana inviando gli ordini individuali via mail ad uno di noi che li raggruppa e spedisce via fax a Paolo

    • Paolo non consegna né divide la spesa; andiamo noi a Cuma (a turno) e facciamo noi la divisione (sempre a turno). L’atmosfera nel gruppo è festosa, l’operazione di divisione della spesa faticosa ma coinvolgente (un fragrante odore si spande per la bottega e qualche cliente chiede informazioni: il gruppo aumenta un po’ di numero, ma senza esagerare !)

    • Estendiamo il numero dei prodotti scegliendo la pasta (un test a casa di Mario: uno solo cuoce varie marche di pasta ma dello stesso tipo, la stessa salsa, gli altri giudicano non conoscendo le marche. Gioco simpatico e coinvolgente. Scegliamo Faella di Gragnano e Setaro e di Torre Annunziata. Gli ordini di pasta vengono effettuati ogni due o tre mesi, sempre per posta elettronica

    • Un’amica ci presenta una produttrice di olio e vino (Silvana di Sant’Angelo a Fasanella sugli Alburni): la sua esperienza è interessante. Nasce una relazione che si sviluppa nel tempo consolidandosi, consentendo di assorbire una buona parte della produzione di olio: l’ordine è fato una volta all’anno

    • Proviamo ad avviare una relazione con un contadino di Pontelandolfo per la produzione di legumi, con l’intento di remunerare il lavoro. L’esperienza fallisce perché noi non riusciamo ad affiancare il contadino e questi dilata i costi in maniera eccessiva (1kg di lenticchie viene a costare 20 euro !!!)

    • L’esperienza con Paolo comincia a mostrare qualche limite: faticoso fare la divisione in bottega. Il numero dei “gasati” non aumenta. Paolo ci fa la divisione

    • Viene organizzato, insieme al nodo di Napoli della Rete di Lilliput, Legambiente e Greenpeace un incontro di formazione sull’impronta ecologica alla facoltà di Scienze politiche con Alberto Castagnola, Gianfranco Bologna, Giovanni Fabris

    • Si aderisce a due manifestazioni della “Giornata del NON acquisto” coinvolgendo la bottega

    • Si aggiunge un nuovo prodotto: parmigiano reggiano di qualità. Gli ordini vengono effettuati ogni due o tre mesi, sempre per posta elettronica

    • Il gruppo non riesce a crescere; proviamo a spezzettarci sul territorio, nascono i “gasetielli” in modo che ogni gruppetto possa soddisfare i suoi bisogni di fresco senza essere costretto ad andare settimanalmente in bottega. Per gli altri acquisti ilo riferimento continua ad essere la bottega. Le cose sembrano migliorare, ma il numero di appartenenti non cresce significativamente

    • Paolo ha difficoltà a “piazzare” i suoi prodotti sul mercato: decide di riconvertirsi aprendo un ristorante bio che utilizza i suoi prodotti

    • Il GAS non ha più un produttore di fresco e la crisi viene successivamente accentuata dalla crisi campana dei rifiuti, ma anche dall’incapacità dei produttori locali di fornire prodotti a soggetti come il GAS

    • Siamo ad oggi: si prova a cercare un nuovo produttore in terre un po’ più lontane, in alta Irpinia, disponibile a sviluppare l’esperienza


Una sintesi della nostra esperienza: la modalità di consumo dei GAS ha incontrato fino ad ora due grosse difficoltà:

  • i produttori o puntano sulla quantità a scapito della qualità (la maggior parte, anche se questa scelta li espone al giogo di un mercato “camorristico”) oppure scelgono produzioni di nicchia eccessivamente costose. Nessuno conosce l’esperienza nazionale dei GAS né ha interesse a sperimentare

  • i consumatori non sono disposti ad affrontare l’esperienza dei GAS dedicando un mezzo pomeriggio, ogni varie settimane, di lavoro da “donare” al gruppo né è capace di comprendere quali sono i problemi dei produttori (necessità di continuità, necessità di gestire l’orto evitando sprechi). Insomma la “S” non riesce a conciliare con i nostri ritmi di vita.

In entrambi i casi il problema è culturale e richiede tempo per la sua soluzione




GAS Piediperlaterra a cura di Vincenzo Dina


Referente: Vincenzo Dina

Nome GAS: Piediperlaterra


Il ns gas nasce dalla spinta di tre persone vincenzo rossella ed enzo che si occupano rispettivamente di teatro, di bambini e di educazione tutti con l'amore sviscerato per la natura e con un certo bagaglio culturale in materia di alimentazione ed agricoltura che hanno sempre creduto nell'importanza di educare in natura. Nel 2005 si forma quindi il gruppo sotto lo stimolo di uno spettacolo teatrale per l' A.R.P.A. Molise dove il gruppo organizza uno spettacolo/laboratorio di educazione ambientale. Poco dopo essendo venuti a conoscenza del mondo dei GAS come esempio pratico di applicazione del consumo consapevole e dopo un periodo di documentazione diventa chiaro l'indirizzo del gruppo per cui nasce l'associazione onlus PIEDIPERLATERA ed il suo gruppo d'acquisto come azione sociale di sostegno alle forme ecologiche di agricoltura, come modo di diffondere il pensiero di sviluppo sostenibile e pensiero di consumo critico e consapevole. Il GAS diventa il modo, la formula di baipassare le reti organizzate del mercato e costruirsi canali diretti, immediati con i produttori e magari riuscendo a indirizzare (per il potere d'acquisto del gruppo) piccoli produttori verso pratiche agricole eccellenti come quello biodinamico. la possibilità di un potere d'acquisto, somma di tante piccole persone ci ha da subito entusiasmato e fatto valutare la forza che ne poteva nascere per cui cominciamo a diffondere l'iniziativa e sulla base dei contatti di ciascuno di noi decidemmo di appoggiarci ad una scuola che era disposta a metterci a disposizione alcuni locali. magari in una scuola i genitori dei bambini si pongono speso il problema della qualità del cibo che danno ai loro bambini ed avremmo avuto modo di coinvolgere tante persone. Il primo anno siamo così arrivati ad essere circa 40 famiglie ed è stato molto faticoso perchè la nostra rete dei fornitori non era molto grande quindi riuscivamo ad acquistare principalmente orto-frutta, carne, vino, uova e qualche volta formaggi.

il blog racconta un poco della nostra organizzazione ed prodotti che riusciamo ad avere settimana per settimana.


attualmente i nostri punti di riferimento sono costituite da piccole realta anche all'interno di altre associazioni al fine di diffondere quanto più possibile il pensiero e la partecipazione della cittadinanza ai gas



GAS Terra di fuoco a cura di Gennaro Ferrillo


Il gas flegreo nasce a fine 2005.


Punta massima di aderenti : 20


Ci caratterizziamo per una forte flessibilità e informalità nell’azione . ( che è sia una necessità dato il contesto sociale-economico non favorevole ad individuare e relazionarsi con continuità con produttori e processi produttivi sostenibili in termini sociali ed ambientali sia una scelta di modalità operativa che non vincola e stressa molto i suoi partecipanti ).


Abbiamo sempre accentuato gli aspetti di aggregazione ,di confronto, valoriali , di convivialità che potessero provocare reali cambiamenti negli stili di vita dei partecipanti/aderenti.

Il gruppo ha definito i suoi percorsi annuali puntando a raggiungere l’ ampliamento del gruppo e maggiore consapevolezza critica nel consumo e nel comportamento quotidiano.


Prodotti distribuiti:


OLIO

PASTA

LEGUMI

FARINE

CARNE

SALUMI E FORMAGGI

FRUTTA ( ARANCE, NESPOLE)


Abbiamo sperimentato pratiche di sostegno dei coltivatori o di piccole esperienze contadine; E su questo terreno intendiamo profondamente insistere ( MERCATO CONTADINO), in quanto le relazioni economiche e sociali alternative che vorremo promuovere si fondano su continuità , senso di fiducia e reciprocità dei rapporti.

Abbiamo provato a promuovere una RES locale Rete economie solidali in area flegrea ( alleanze e sinergie tra soggetti attenti alle questioni della sostenibilità ambientale e sociale) senza sortire al momento significativi risultati.

Abbiamo nel tempo promosso l’autoproduzione e il fai da te.

Sia attraverso momenti ludici e conviviali, sia attraverso incontri pubblici e laboratoriali.

Nel 2005-2006 abbiamo organizzato le Giornate del Consumo Critico e nel percorso 2007 ” i laboratori dell’autoproduzione ( Pane, yogurt, saponi.)

Abbiamo promosso e distribuito i detergenti alla spina nell’ambito delle iniziative sulla riduzione e riuso e riciclo dei rifiuti promosso dal coordinamento flegreo Rifiuti zero.


Siamo in un momento nel quale l’emergenza Rifiuti ha provocato nuovi risvegli di coscienza e di mobilitazione civica e nei quali le buone pratiche come quelle dei gas stanno riscuotendo successo.

Grazie alle varie richieste e sollecitazioni siamo anche riusciti a contattare un fornitore di fresco biologico disponibile a rifornirci in area flegrea.


Questa pratica di rifornimento di fresco potrà significare anche una svolta per tutte le altre pratiche di acquisto consapevole del gruppo.



Dai nostri incontri, sono emerse riflessioni e ipotesi di lavoro per il futuro

Riportiamo di seguito l’insieme variegato di questi pensieri, ancora disordinato, ma che può essere una buona base di partenza per la riflessione allargata


Idee, conclusioni e proposte:

è opportuno e possibile organizzare una giornata del Cantiere di riflessione sul consumo critico e i GAS, ma non riteniamo che sia il primo dei passi da compiere.

È necessaria la condivisione nel Cantiere e il riscontro di interesse di un gruppo di persone disposte ad impegnarsi sulla cosa.


Immaginiamo un percorso nel tempo, strutturato su varie temi:


  1. Fase di costruzione di una piccola comunità che condivide termini, ragionamenti e finalità conoscenza del territorio ->

    1. Visione condivisa ( costruzione di una RES ( una rete locale per l’economia solidale nella quale si individuino e si sperimentino quelle sinergie (tra botteghe, gas, cooperative sociali, associazioni ambientalistiche, reti per i beni comuni), quelle alleanze ( tra gli stessi produttori e tra produttori e consumatori ) , insomma quelle azioni che possano riorientare e influenzare non solo i consumi ma anche i modelli di relazione economico/sociale e confluire VERSO i DES che sono forme strutturate e definite di relazioni economico-sociali in un dato territorio – es:DES BRIANZA – DES MARCHE , e altri..) -> per questo è opportuno organizzare un paio di incontri del Cantiere per la condivisione del valore dell’economia solidale come uno degli assi portanti del Cantiere. Solo successivamente si può promuovere incontro con referenti nazionali dell’economia solidale (Maurizio Pallante, Franco Gesualdi, Andrea Saroldi) PRECONDIZIONE

    2. contatto con SIRCA Regione Campania per conoscenza del territorio

    3. rapporto con la controinformazione (Palazzo Serra di Cassano, Rete rifiuti zero, Comitato cittadino Spazi pubblici …) per un maggiore coinvolgimento in un eventuale tavolo RES

    4. definizione di una carta d’intenti che in forma sintetica esprima il significato di economia solidale e la necessaria coerenza delle buone pratiche da applicare ( sul modello della RES nazionale)

  2. Fase di costruzione del rapporto coi produttori

    1. Piccoli produttori -

    2. Associazioni di categoria e consorzi

    3. Eventi, fiere e manifestazioni di promozione

  3. Fase di costruzione del rapporto coi consumatori

    1. Organizzazione di eventi a dimensione ludica

    2. Cene sociali - Presentazione di guide – libri ( al consumo critico – all’auto produzione – il nuovo mutualismo)

  4. Associazioni

  5. il cantiere potrebbe incubare “distretti di economia solidale” DES

  6. percorso, informazioni per il consumatore (vedi punto 3b)

  7. sfondare porta dei produttori

  8. mercato contadino (produttori conosciuti)



  • incontrarci di nuovo per approfondire

  • incontrare anche GAS ALISUD

  • mercatini itineranti auto organizzati con i produttori (fresco ortofrutta, artigianato, arte, convivialità,..)

  • creazione emporio centrale (si potrebbe avviare un ragionamento per proporre una Città dell’altra economia negli spazi dimessi di Bagnoli, così come altre ipotesi nei vari Municipi cittadini )


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