Bilancio partecipativo e legge sulla partecipazione sono i due punti di riferimento principali da cui potremmo partire per un intervento sul tema.
Bilancio partecipativo, come potete leggere su wikypedia è
“è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (democrazia diretta).
L'esperienza più celebre di bilancio partecipativo si è avuta a Porto Alegre (Brasile), città di 1,3 milioni di abitanti. L'esperienza di Porto Alegre ha avuto inizio nel 1989. Il fine era quello di permettere ai cittadini di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione della politica municipale. La partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è divisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorita' in vari campi o settori (ambiente, educazione, salute...). A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..). Ciò permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei c.d. settori produttivi della città. La municipalità o comune è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche, attraverso un proprio rappresentante, che ha il computo di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte, attento, però, a non influenzare le decisioni dei partecipanti alle riunioni. Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'Ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio comunale. Nel corso dell'anno, attraverso apposite riunioni la cittadinanza, valuta la realizzazione dei lavori e dei servizi decisi nel bilancio partecipativo dell'anno precedente. Di solito le amministrazioni comunali, visti anche i vincoli di bilancio cui sono tenuti per legge, riconoscono alle proposte avanzate dai gruppi di cittadini la possibilità di incidere su una certa percentuale del Bilancio comunale. Nel caso di Porto Alegre si è partiti dal 10% del bilancio comunale, fino ad arrivare, lentamente, al 25%.
In Italia
In Italia, il Bilancio partecipato ha visto una decisa diffusione, soprattutto nei comuni dell'Italia centrale, a partire dalla fine degli anni '90. In molte realtà locali, però, il Bilancio partecipato è stato spesso anticipato o sostituito dal Bilancio sociale, che pur favorendo il contributo dei cittadini, ne limita la concreta incisività. Del resto, nello stesso Brasile il Bilancio partecipato ha avuto sorte diversa a seconda delle città in cui è stato utilizzato. La buona riuscita di questo strumento, infatti, spesso necessita di una certa stabilità politico-amministrativa e di una volontà di coinvolgimento che va ben oltre gli attori politici. In alcune città brasiliane, infatti, dove non era altrettanto radicato un decentramento amministrativo e la partecipazione di associazioni di categoria o sindacali, la quota di bilancio, decisa attraverso il sistema partecipativo, non ha superato il 10%."
Chiuse virgolette - fine della copia da wikypedia
In Italia, aggiungerei, il modello sociale è ancora fortemente centrato su una pratica partecipativa istituzionalizzata nelle forme della concertazione e della contrattazione sui redditi da lavoro e da contribuzione del lavoro, una pratica che appare sempre più limitativa e limitata rispetto alla complessità sociale, ma che è e resta dominante. Prima di avventurarci in iniziative sulla partecipazione credo che dovremmo affrontare questo punto: quali sono i caratteri, i vantaggi e i limiti del modello italiano della rappresentanza e del contratto sociale.
In Italia, inoltre, l’esperienza toscana di una legge sulla partecipazione, non estranea forse alle caratteristiche del modello dominante, arricchisce la discussione di un altro punto: le istituzioni della rappresentanza politica possono codificare in legge l’istituto della partecipazione inteso come forma di democrazia diretta ? pur beninteso entro un processo che è stato e si proporrebbe come partecipativo ? e da questo punto di vista la domanda ancora più generale che viene da porsi è come, chi e cosa regola il rapporto tra rappresentanza istituzionale e democrazia diretta ?
Oltre a queste questioni generali, addentrandoci nelle esperienze di democrazia partecipata i punti che sembrano emergere sono legati in primo luogo alla complessità delle dimensioni-relazioni collettive a tutti i livelli anche più semplici (dalla famiglia, al condominio, al vicinato, al quartiere, alla città, provincia, regione, stato, unione continentale, comunità identitaria, società locale-globale, mondo, universo infinito-trascendente)
Un secondo punto è legato alla contraddittorietà che si esprime a partire dai bisogni e dalle identità e proiezioni identitarie anche a partire da valori fondanti condivisi. Le categorie delle priorità e del simbolico sembrerebbero centrali su questo punto.
Un terzo ma non ultimo punto è la ricerca-riconoscimento di valori fondanti condivisi e su questo mi esprimo con due priorità dall’alto valore simbolico: il riscatto dai bisogni primari, la pace intesa come non violenza.
Torno a wikypedia per segnalare la coda di link della sua pagina sulla partecipazione, utile anche a noi:
“Collegamenti esterni
Rete del Nuovo Municipio
Comune di Castel Maggiore, Bilancio Partecipativo
Comune di Udine, Progetto UrbAL
Comune di Modena, bilancio partecipativo
Comune di Isola Vicentina, bilancio partecipativo
Comune di Pieve Emanuele, bilancio partecipativo
Comune di Grottammare, bilancio partecipativo
XI municipio di Roma, Municipiopartecipato
Il bilancio partecipativo nel Municipio Roma XI, di A. Carnevali
Graduatoria e-democracy
Regione Lazio verso un'economia partecipata
Tra ricerca dell’efficienza e crescita della democrazia locale:. la sfida dei Bilanci Partecipativi nel contesto europeo, di Giovanni Allegretti e Carsten Herzberg.
Comune di Modena, Report 2006
Comune di san-benedetto-del-tronto, bilancio partecipativo
Provincia di Cagliari, Bilancio Partecipativo
“ chiuse virgolette
il virgolettato è tratto da wikipedia.org/wiki/Bilancio_partecipativo
Traduzioni
13 aprile 2008
Partecipazione
Archivio blog
-
▼
2008
(370)
-
▼
aprile
(38)
- Algebra * di Simone Weil Denaro, macchinismo, al...
- Una lettera per noi da Carta
- Un’altra politica Una premessa Siamo in un mom...
- Una lettera collettiva Nelle prossime pagine pub...
- pupazzetti, soldatini, maschietti
- Cosa ne facciamo degli ex-qualcosa ? Giovanni Lain...
- Socializzazione al lavoro per i ragazzi a Napoli
- Così abbiamo perso il Nord
- Invito
- I contenuti e le forme Una delle migliori anal...
- de-crescita???
- Ri-leggiamo L'oppio dei popoli
- Viticoltura biologica e sostenibile: è boom*
- Noi, i forzati del desiderio (dal sito come do...
- Birmania
- Riprendimi*, con cura
- Rho 19 aprile - Manifestazione dei territori resis...
- il 5 per mille al Tibet
- Adesso è tempo di politica
- Un commento sul voto
- Il 14 aprile 2008, il 900 è finito. Socialism...
- INCONTRO CON GOUTAM GHOSE
- Partecipazione
- In direzione ostinata e contraria
- Comunicato No alle Spa, ecco i danni che producono
- APPELLO PER IL TIBET STOP ALLA REPRESSIONE IN TIBE...
- Il Cantiere dell’altra politica: 5 aprile, le con...
- Anima e Cuore
- Che cos'è la biblioteca
- La scheda da compilare
- Scheda Conciliazione
- Conosci Menager Zen ?
- Parole in corsa
- I RIFIUTI DI ISRAELE NEI POLMONI DEI PALESTINESI
- Serata indecisi, il giorno dopo
- cosa succede in Chiapas e in Messico ? Incontri a ...
- THE AGRONOMIST
- Ancora tu
-
▼
aprile
(38)