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16 aprile 2008

Adesso è tempo di politica

Adesso è tempo di politica, adesso è tempo di sinistra!
di Vincenzo Altomare

Tutti lo sappiamo, ma è utile di tanto in tanto ricordarcelo: alcune sconfitte possono diventare l’inizio di una rinascita profonda. Non si tratta della solita menata consolatoria, ma di un'analisi forte della situazione mondiale e nazionale in cui viviamo. Dalle urne esce vittorioso il progetto neoliberista di società, che prescrive la centralità della crescita e della produzione.
Un progetto che non conosce i cittadini ma solo i consumatori.
É nella natura del neoliberismo infischiarsene dell'autorevolissimo monito dell'IPCC (l'organo scientifico dell'Onu) che nel febbraio 2007 ha lanciato l'allarme: il nostro pianeta è in crisi, il modello di sviluppo della crescita non è più sostenibile, dal momento che la natura non ha più risorse da offrire. Insomma: non è più praticabile il mito di una crescita infinita e illimitata perchè viviamo in un mondo finito, limitato. Confindustria FMI, Banca Mondiale, Wto e 'ndrangheta, presto se ne accorgeranno.

Ma io provo a lanciare il 'sogno di una cosa' (Marx): e se, paradossalmente, proprio il trionfo della logica sviluppista facesse sorgere nell'intimo delle nostre coscienze l'anelito alla politica? Se proprio adesso avvertissimo l'intimo bisogno di un 'disegno di civiltà', di un orizzonte di senso entro il quale imparare a convivere tutti? Io continuo a sognare una società che nasca da questo anelito.

Non mi rassegno a vivere una realtà senza sogno, esattamente come il neoliberismo induce a fare. No: voglio continuare a coltivare il sogno di una realtà sociale diversa, dove l'economia è per i bisogni essenziali e non per il capitale, dove attraverso il lavoro gli uomini si 'umanizzano' e non si riducono a servi del portafoglio o delle transazioni finanziarie! Dove lavorare è diritto garantito e strumento per costruire una società giusta ed equa. Continuo a sognare un mondo dove al centro ci sono i bambini, le scuole, le comunità vive e vegete e non le Borse o le Banche!

Oggi, la mancanza di questo sogno ci fa vedere che un mezzo (economia) gestisce il fine (politica), al punto che proprio questo mezzo ha colonizzato il nostro linguaggio, il nostro immaginario collettivo. Usiamo sempre più l'inglese (family day, election day, vaffa day ecc..) non a caso. A scuola definiamo i nostri allievi come 'capitale umano', la proposta formativa come POF (Piano offerta formativa), i dirigenti sostituiscono i presidi e sono sempre più manager (devono far quadrare i conti). Sintomi di una colonizzazione delle coscienze e delle relazioni.

Bisogna invertire questa lugubre tendenza, oggi molto consolidata. Ecco perchè urge tornare alla politica: perchè politica è passione per gli altri, è ristabilire il rapporto fine-mezzi, dove il fine sono gli uomini e i beni comuni (acqua, aria, conoscenza, sole) e non Dow Jones, National Bank ecc.. Politica è pane e casa, è giustizia sociale e diritti, è tasse e lavoro. La politica è l'unico mezzo nonviolento di cui disponiamo per cambiare il mondo in cui viviamo.

Da sempre SINISTRA è proprio questo: il ritorno alla politica, il primato della politica per costruire autentica società. Il popolo italiano ci ha puniti perchè non ci ha riconosciuti. Oggi occorre una Costituente di Sinistra. Siamo chiamati dalla storia a rinascere, non a scomparire! Ora sappiamo benissimo che solo la coerenza ripaga. A sinistra non c'è spazio per i tatticismi: la sinistra non è nata per le poltrone ma per la giustizia e l'uguaglianza sociali. Ricordandoci di questo, forse in futuro dalle urne uscirà un verdetto molto diverso.

Castrolibero, 15 aprile 2008

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