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24 aprile 2008

Così abbiamo perso il Nord

mi hanno inviato questo post che trovo interessante, rivolto al PD, e che circola in passamano tra amici di amici di amici....


COSÌ ABBIAMO PERSO IL NORD

Posted by Alessandro Tavano on April 16, 2008 at 7:45am in Partito democratico
Abbiamo perso su tutta la linea. Anche la regione Friuli Venezia Giulia, guidata da Riccardo Illy per il centrosinistra, la cui riconferma era data per sicura.
Ieri sera, dopo lo spoglio delle schede provinciali e regionali, ci siam ritrovati con gli altri del PD per bere un bicchiere, e farci coraggio. Invece, abbiamo bevuto poco e ragionato parecchio, a partire proprio da Illy.

Vedete, il FVG era un laboratorio politico di grande importanza: governatore imprenditore, sostenuto da un'ampia coalizione di centrosinistra, guida illuminata e coerente, unità di intenti. Collaborazione vera e attiva con il Veneto (PDL) per l'Euroregione. Caso unico in Italia, una parte del paese sarebbe veramente entrata in Europa subito, coalizzandosi con Carinzia e Slovenia, accelerando il ritmo produttivo e di civilizzazione, depotenziando al massimo il legame lombardo-veneto.

Illy ha fatto leggi che hanno aumentato di molto il benessere e il grado di civiltà della nostra regione: per esempio il reddito minimo di cittadinanza, per cui chiunque perda il lavoro ha un salario buono e vantaggi nell'accesso ai servizi, oltre che corsi di formazione obbligatori per il reinserimento sul mercato. Una piccola UK, da questo punto di vista.
Con Illy, il FVG è diventata una regione leggera, flessibile negli intenti e inclusiva: da un lato ospita Innovaction, fiera internazionale dell'innovazione tecnologica, dall'altro favorisce la didattica in lingua madre nelle scuole. Futuro e identità.

Perché ha perso? Non c'è dubbio che l'accorpamento delle regionali alle politiche ha distrutto quei 6-10 punti di vantaggio netti che aveva sullo sfidante. Il mandato regionale scadeva a giugno 2008, e quindi lui ha anticipato di 2 mesi per risparmiare denaro pubblico. Meritorio.

Per rispondere occorre quindi riformulare la domanda: perché abbiamo perso il Nord?
Ironia della sorte, Illy aveva già predetto questo esito, nel suo libro intitolato appunto "Così perdiamo il Nord". Compratelo, diffondetelo, fotocopiatelo, scannerizzatelo, soprattutto per chi abita nel Centro e nel Sud Italia.

Perché dice in poco più di 100 pagine tutto quello che dovevamo già sapere:

1. Che il vero problema italiano è il Nord, che produce per tutti mentre manca urgentemente da anni di infrastrutture fondamentali (TAV, passante di Mestre), anche per ridurre l'inquinamento (più treni, meno camion, meno auto: la regione FVG ha dovuto anche pagare i treni regionali delle Ferrovie per garantirli ai pendolari!).
2. Che il Nord è in Europa per tipo e ritmo di vita, mentre il resto dell'Italia, semplicemente, no.
3. Che molti esponenti delle classi dirigenti, soprattutto al di fuori della Lega (attenzione a questo passaggio!), vedono nella secessione un mezzo ora veramente possibile nel quadro europeo per realizzare l'autonomia economica del Nord (il federalismo fiscale di oggi fa ridere). Sapete perché? Perché il Nord ha le dimensioni e l'omogeneità strutturale di un piccolo stato: oggi i piccoli stati come la Slovenia e l'Irlanda prosperano perché gran parte delle incombenze finanziare e economiche (Banca Centrale, moneta unica) sono risolte a monte dall'Europa, e per questi servizi tutti gli stati europei pagano in percentuale sulla popolazione. L'essere piccoli e agili, nel contesto attuale di un'Europa degli stati (da quando è stato praticamente bloccato il processo di unione federale europea), funziona, è un vantaggio. E sono proprio gli stati piccoli quelli che detassano massicciamente il reddito d'impresa.
4. Che la Lega, lo diceva ieri sera a Ballarò Maroni sorridendo sornione e nessuno lo ascoltava (diceva la pura verità e nessuno aveva il coraggio di dire sì, è così: neanche Franceschini), non è che superficialmente il partito becero e xenofobo rappresentato dalle sparate di Borghezio, Calderoli, Bossi. La Lega in questi ultimi 10 anni, anche con i soldi di Berlusconi, ha investito a 1000 in formazione dei propri quadri dirigenti e sul contatto immediato con il territorio. Vi prego di ascoltare bene le parole che seguono, perché se non vivete al Nord forse quest'informazione non l'avete, ed è di capitale importanza per il nostro futuro. La Lega è un partito che ha un cuore dirigente che non si vede ma che è di altissimo livello, preparato sui temi economici e sociali, colto, capace di ascoltare Illy quando va a trovarli nella sede del loro parlamento del Nord, capace anche di concordare su alcuni punti, un gruppo dirigente moderno e vero. Ah per inciso, a parte le sceneggiate dell'acqua del Po, il parlamento del Nord pare essere un posto a grandissimo effetto comunicativo, tipo alto ufficio di rappresentanza istituzionale, perfetto. Questo gruppo preparato raccoglie e utilizza le energie dei militanti, alcuni (solo alcuni) dei quali sono tenuti sempre in stato di coinvolgimento emotivo dalle sparate xenofobe. Pensate che quando si deve parlare di istituzioni con la Lega si va da Borghezio? Sbagliato!

Un ultimo punto importante credo per noi come circolo, perché secondo me rimette in discussione la prospettiva illusoria che ci siamo creati, forse perché abbiamo guardato all'Italia e al Nord soprattutto dall'alto in basso, da Internet o da Londra, da Youtube o dal chiuso del mio ufficio, dalle metropoli (Roma/Milano) che rappresentano un'eccezione e non la regola del tessuto sociale italiano, o dal mondo delle Idee platoniche.

Lega, operai e giovani. Da noi gli operai e i giovani 18/19enni han votato in massa lega.

Anche i giovani che usano sempre internet: e questo lo dico direttamente a chi si compiace di una specie di vantaggio che avremmo come circolo rispetto al www. Falso. Abbiamo tantissimo da fare. Siamo indietro da matti. Al Nord votare Lega fa figo. Vi rendete conto? Altro che marketing on-line.

Gli operai votano Lega perché la Lega mostra estrema coerenza: i suoi esponenti non si contraddicono giornalmente l'un l'altro (vedi Sinistra Arcobaleno); i suoi esponenti non mostrano i soldi in vestiti e compiacimenti collezionistici di lusso, o feste (vedi Sinistra Arcobaleno); i suoi esponenti sono sul territorio appena possono, e il territorio sono anche le fabbriche, sono le persone che si lamentano del rincaro pazzesco del pane, dei furti, dell'insicurezza, e non trattano queste percezioni, sì percezioni, come fole del popolo bue (vedi Sinistra Arcobaleno e una parte del PD); i suoi esponenti, infine, non danno l'immagine di essere solo gli amici di registi, intellettuali, ecc. (vedi Veltroni e PD), ma di essere vicino alle persone comuni, che non sono cretine, che ragionano, e di cui bisogna capire e incontrare le esigenze.

A poco è valso il viaggio di Walter o di altri, a ridosso delle elezioni: è stato bello, interessante, pieno di persone, ma erano tutti già dei nostri o quasi.

OK, ora provo a scrivere qualcosa che abbia almeno il sapore di pars construens:

Saprà il PD investire al massimo sulla nostra formazione come attuali e futuri membri dei gruppi dirigenti, a livello locale e nazionale? L'unica mia volta alle Frattocchie come dirigente nazionale Arciragazzi era anche l'ultima in assoluto, la stavano vendendo per il Giubileo. Mi son portato a casa il decalogo del buon comunista. Che è tutto centrato sulla formazione. Da 10 anni il centrosinistra non fa formazione! Qui sta uno dei punti nodali della sua incapacità di leggere la realtà del territorio.

Sapremo noi come circolo utilizzare sia l'e-politics che i GT per la politica vera, del faccia a faccia, del confronto con le persone? Sapremo agire su entrambi i livelli, in sinergia di contenuti pur nella diversità dei metodi? Chi stacca come entità assolutamente separate anche nei contenuti l'e-politics dalla politica del territorio commette un gravissimo errore, secondo me.

Sapremo smetterla di sentirci scioccamente fighi e sapremo guardare in faccia la realtà più importante d'Italia, il Nord, e impegnarci in 5 anni, di lavoro duro, a fondo, metro per metro?

Non lo so mica sapete? E' un lavoro grossissimo, senza ricompense per la maggior parte di chi vi si impegnerà. Ma l'unico che seriamente ci può dare delle chances fra 5 lunghissimi anni.

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