Giacomo ci segnala che ha ricevuto questa mail in risposta all'inoltro in varie mailing list della lettera alla sinistra arcobaleno pubblicata su Liberazione
Sono Raffaele Tessitore di Parete e sono uno di quei pazzi consapevoli che per più di due mesi ha lottato ai piedi dello scempio di Taverna del re. Su quel posto, oggi, penso di essere cresciuto tanto sia dal punto di vista umano che politico. Si perchè, sebbene consapevole, appunto, di non riuscire a raggiungere l'obbiettivo di fermare i tir di Pansa, quel posto per me era diventato un luogo di crescita del senso e del bene collettivo, che sebbene quasi completamente scomparso, l'emergenza rifiuti sembra riportare piano piano a galla. I pazzi oggi sembrano avere passo dopo passo sempre più ragione. Chiunque, oggi riesca a ragionare senza secondi interessi, o sia minimamente informato, ha capito che il nocciolo della questione rifiuti non è se bruciare oppure no ma è un discorso molto più ampio e complesso. Insomma, chiunque abbia un pò di sale nel cervello, ha capito insomma che è una questione che si innesta in un quadro
globale. Eppure nel mondo della globalizzazione si pensa ancora , a maggioranza che dobbiamo togliere i rifiuti dalla strada e bruciarli nell'inceneritore. Non voglio farla lunga.......penso che tutti i destinatari di questa mail la pensino come me. Volevo invece dire qualcosa a proposito della lettera pubblicata, da liberazione.......Nello stato attuale delle cose la Sinarc fa piangere, ed io sono uno di quelli che nel mio paese ha inaugurato proprio domenica scorsa la sede della Sinistra Arcobaleno sbattendomene di segretari prov. o altri grandi, si fa per dire, personaggi dello scenario politoco pseudosinistroide, perchè nonostante la sfiducia generale che nutro verso i partiti, la cultura partitica che la mia famiglia mi ha inculcato (nel senso buono del termine) non mi consente di starne fuori.... Non è la solita retorica del combattere il marcio da dentro, ma un fatto di formazione personale... Tuttavia devo ammettere che è molto più gratificante partecipare al collettivo Tana che si trova ad Aversa e che spesso e volentieri frequento. La questione della frattura che la sinistra ha consolidato con la società, intesa in tutte le sue forme di autorganizzazione, è secondo me il tema centrale che oggi la parte mancina della politica dovrebbe affrontare. Prima del lavoro, prima dell'ambiente ecc ecc ecc, la sinistra deve ritrovare se stessa. Quello che oggi esprime la Sinarc è semplicemente l'apparato di se stessa, ma la sinistra, quella vera, cammina in larga parte fuori dai partiti, fuori dai palazzi e fuori dai compromessi. Siccome anche questa è cosa nota ormai a tutti, io mi chiedo: perchè la sinistra vera, diffusa, plurale, è sempre li che aspetta che qualcuno faccia al suo posto quello che vorrebbe che fosse realizzato? Perchè, visto che non ce la danno, non ce la prendiamo una vera Sinistra? perchè non la ricostruiamo insieme la sinistra che vogliamo? Spero non sia solo per spirito di contraddizione. Io mi sento più ambientalista dei verdi, più comunista dei comunisti e più democratico di sinistra dem, e ho deciso insieme ad altri giovani di spenderci per questo..... forse ci illudiamo ma ci piace ancora sognare.
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24 febbraio 2008
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