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1 luglio 2008

Differenziare i rifiuti

Repubblica - Napoli
Associazioni, professionisti e intellettuali firmano una richiesta per proibire il conferimento di spazzatura “tal quale”
Rossi-Doria guida l´appello al Comune “Subito la raccolta in tutti i quartieri”
“Perché noi non vogliamo più rimandare l´apertura di un fronte civile”
Tra le adesioni anche quelle di “Punto e a capo” e “Decidiamo insieme”
di Patrizia Capua

Lasciano in sospeso la polemica politica con il sindaco Rosa Russo Iervolino e chiedono al Comune di Napoli di accogliere l´appello a emanare un´ordinanza municipale per la “raccolta differenziata d´emergenza”. “Differenziare i rifiuti” è la parola d´ordine, dire basta ai “rifiuti tal quali”, un precetto.
Non solo ai Colli Aminei, come quartiere sperimentale, ma in tutta la città. Un´ordinanza che proibisca da oggi, ovunque, da Posillipo a Scampìa, «il conferimento di rifiuti indifferenziati e imponga, come avviene in altri luoghi della Campania, che tutti i rifiuti siano conferiti separatamente e solo nei sacchi e nei contenitori forniti dal Comune stesso».
L´iniziativa è partita da una proposta di Marco Rossi-Doria e ha aggregato rapidamente un nutrito gruppo di napoletani di differente pensiero politico, anche decisamente agli antipodi, come “Punto e a capo”, compagine di destra, e “Decidiamo insieme”, nato dal centrosinistra. Tre sacchetti di colore diverso per dare il via a una campagna di educazione ambientale: uno piccolo per i rifiuti pericolosi; uno grande traslucido, che contenga già differenziati al suo interno, plastica, alluminio, vetro, carta e cartoni e che può essere raccolto due volte a settimana; uno piccolo dove mettere ogni giorno il materiale organico, quello che puzza, marcisce e non si può tenere a lungo in casa, soprattutto d´estate.
Tra i firmatari della richiesta al Comune, spiccano i nomi di Aldo Masullo, Daniela Lepore, Rossella Paliotto, Sergio Fedele, Dario Scalella, Antonio Risi, Adriano Giannola, Gabriella Gribaudi, Pietro Cerrito, Raffaele De Luca Tamajo. «Un piccolo circuito di persone perbene che vogliono provare a cambiare le cose. Questo è un appello che per una volta unisce e non divide, accorato, unitario, anti polemico», spiega Rossi-Doria, «inteso come segno collettivo di speranza e di riscatto, come gesto di estrema responsabilità». Se ci fosse un contesto più partecipativo, aggiunge, e non fossimo cittadini depressi, potremmo fare da soli, come succederebbe in un paese di cultura anglosassone.
L´appello premette: «Napoli soffre da troppo tempo la “crisi dei rifiuti”. Come cittadini riconosciamo e individuiamo le responsabilità in scelte sbagliate. Ma oggi è più importante rendere pubblica la volontà di tanti cittadini della città a sostenere soluzioni di buon senso». In sintonia e non in contrasto con campane per il vetro e per le plastiche, raccolta di cartoni e imballaggi commerciali, raccolta porta a porta in quartieri pilota, isole ecologiche, convenzioni con le scuole o con le parrocchie. Differenziata, ovvero passaggio obbligato prima dell´invio in qualunque discarica, dove i rifiuti devono arrivare, in base alle norme europee, «solo dopo essere stati vagliati, pre-trattati e campionati».
Anticipare i tempi, dunque, «perché è possibile essere subito propositivi. Perché molti, nonostante tutto, continuano a differenziare» si legge nel testo diffuso ieri, «perché non vogliamo più rimandare l´apertura di un fronte civile. Perché la nostra volontà di reagire non può essere commissariata come tutto il resto. Perché siamo cittadini italiani e europei come gli altri e sappiamo assumerci impegni e responsabilità in modo diretto e costruttivo. Non pensiamo, evidentemente, che in un mese a Napoli si possa ottenere la raccolta differenziata vera e propria. E sappiamo che organizzare il “porta a porta” richiede più tempo. Se si agisce così subito forse il sistema di raccolta e smaltimento non sarà ancora in grado di svuotare le strade dai sacchetti. Ma almeno vi saranno più sacchetti ben confezionati e meno monnezza “tal quale”, un segnale di avvio di qualcosa, che i cittadini vedranno in tv, che i nostri figli potranno registrare. L´avvio immediato della differenziazione, come provato dalla vicenda dei cartoni che ha subito dato risultati, riduce comunque la probabilità che il sistema di raccolta e smaltimento collassi. E se Napoli compirà questo piccolo miracolo sarà forse più facile anche trovare un accordo con le altre località individuate per realizzare presto un sistema di discariche di standard europeo».
Conclude l´appello: «Forse ci saranno zone della città che rispetteranno poco l´ordinanza - o forse no - ma, se daremo già queste istruzioni semplici e comprensibili, la stragrande maggioranza dei cittadini napoletani sarà felice di partecipare ad una azione di riscatto civile».

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