COMUNICATO STAMPA
Psichiatria Democratica e il Comitato per l’Albergo dei Poveri, denunciano il pericolo che in Città, il progetto per la costruzione del Coordinamento per i Senza fissa dimora di Napoli, pensato e "conquistato" per tutti dal "Laboratorio per le città sociali”, involva sostanzialmente, in una ennesima conta dei posti letto disponibili per le emergenze sanitarie, riducendo così le storie di disagio economico, sociale e familiare di persone in difficoltà, in casi clinici da trattare, di nuovo pregiudizievolmente, perché o matti o tossici. Non si era invece detto con il Sindaco Iervolino, l’Assessore alle politiche sociali dell’epoca e gli altri che adesso seguono, che il progetto del “Laboratorio” era un'occasione per concretare in Città la democrazia? Per dare finalmente a tutti e specie ai più impoveriti, il diritto a non essere emarginato, solo, e con la piena cittadinanza anche le risorse per realizzarla? Non si era sancito che i s.f.d. sono persone da accogliere e con cui costruire percorsi di uscita dalla cronicità? Incoraggiando i quartieri della Città a dotarsi di centri d'accoglienza di primo livello? Non si era più volte dichiarata la volontà a realizzare, con una migliore programmazione e gestione dei fondi economici disponibili, piccole strutture di secondo e terzo livello residenziali dove supportare chi dei s.f.d. esprimesse la volontà impegnarsi a condividere una impresa sociale?
Chiamano, pertanto, tutte le associazioni che lavorano nel campo a “riprendersi” il progetto, impedendone il “depotenziamento” e la sua “conversione” in un ennesimo episodio di burocrazia sanitaria che studia, censisce, cataloga, demanda, ma non risolve... anzi "governa" il disagio.
Napoli, luglio 2008
Psichiatria Democratica
Comitato per l’Albergo dei Poveri