Traduzioni

14 novembre 2009

Agile Eutelia

AGILE/EUTELIA
Sicurezza nazionale in mano al gruppo «venuto dal nulla»
di Sara Farolfi
Il Manifesto 11 novembre 2009

C'erano anche loro, il 19, il 20 e il 21 luglio 2001, nella sala operativa della questura di Genova durante i giorni del G8. Erano lì, i lavoratori ex Eutelia, a monitorare un sistema informatico neonato e da allora esportato in tutte le questure d'Italia. Nel frattempo loro - allora ancora in "epoca Olivetti" - sono transitati per scatole societarie diverse, fino all'ultimo passaggio da Eutelia a Omega, ma la commessa, e il lavoro di controllo di tutte le questure d'Italia, sono rimasti. E oggi anche quello fa capo, in ultima istanza, a una società (Omega) il cui ultimo controllore (Libeccio) ha l'ufficio amministrativo all'aereoporto di Cagliari, area partenze. Ed è controllato, a sua volta, da un fondo inglese che risulta essere una scatola vuota. Letteralmente.
Ma in capo a Agile, a cui Eutelia ha ceduto il ramo di information technology, non c'è solo il controllo dei sistemi informatici di tutte le questure italiane, e delle loro sale operative, dunque la gestione del 113, come anche la sperimentazione del numero unico europeo di emergenze, il 112, sperimentazione recente che per alcuni paesi europei è già una realtà. C'è anche il «progetto Schengen», ossia il sistema di scambio di informazioni che origina, con l'omonimo accordo, dall'abbattimento delle frontiere geografiche tra i paesi dell'Unione europea. Un sistema informatico che rimanda le segnalazioni di tutte le polizie europee alle nostre. E' grazie a questo sistema che quando qualcuno viene fermato (anche per un semplice controllo della patente) è possibile per le forze dell'ordine fare le opportune verifiche attraverso il sistema. Questi lavoratori - che devono essere reperibili ventiquattrore su ventiquattro, 365 giorni all'anno - sono obbligati a essere muniti del Nos (nulla osta alla sicurezza), ossia il controllo che il Viminale fa su ogni dipendente. «Io devo avere il Nos, mentre il mio padrone (Claudio Marcello Massa, amministratore unico di Omega ndr) può vantare 11 aziende in liquidazione e 6 in fallimento», osserva con rabbia un lavoratore che lasciamo anonimo. Ribadiamo la domanda: il Viminale è al corrente di quale sia la società a cui fanno capo i dipendenti che gestiscono, e hanno accesso, a informazioni e banche dati tanto delicate?
Non sarebbe così difficile, d'altro canto. Basta scorrere le visure della camera di commercio di Milano e di Roma. Omega, la società a cui Eutelia ha venduto Agile (con dentro il ramo It), è una società quotata in Borsa, iscritta al registro delle imprese di Roma nell'ottobre 2005. Libeccio è invece una srl, il cui oggetto sociale va dalle costruzioni e gestioni di immobili al giardinaggio, lavori agricoli e opere idrauliche - controllata da due fondi inglesi della cui storia e consistenza si può leggere qui a fianco - iscritta al registro delle imprese di Milano a febbraio scorso e che negli ultimi mesi ha acquisito diverse aziende (tra cui Phonemedia, che conta 6500 dipendenti in tutta Italia) arrivando a contare 10 mila dipendenti. I sindacati sostengono che Omega (amministrata da Claudio Marcello Massa, che nel curriculum vanta diversi fallimenti e liquidazioni) sia già una società di diritto inglese, ossia che sia già stata acquisita da Libeccio, e dunque dai fondi inglesi. Quello che è certo è che, alla camera di commercio di Milano, è stato depositato il 24 settembre scorso, un «progetto di fusione per incorporazione» di Agile, Omega e Theia (un'altra società), che diventerebbero così controllate da Libeccio. Sia per Agile che per Phonemedia, dal momento dell'acquisizione da parte di Omega, gli stipendi hanno cessato di essere pagati. Per Agile poi, un paio di settimane fa, sono stati annunciati 1200 licenziamenti (su un organico di 2000 persone circa). Quando a giugno, il mese dell'acquisizione, Omega aveva addirittura annullato i contratti di solidarietà attivati un anno prima da Eutelia per fare fronte alla crisi, affermando davanti al ministero: con noi problemi non ce ne saranno.
Si è visto come è andata. Fin dal momento dell'acquisizione da parte della società della famiglia Landi, Eutelia (che nel 2006 ha iniziato la campagna acquisti dell'ex Olivetti) il comparto dell'Information technology è stato progressivamente depauperato (sia in termini di investimenti sulla professionalità dei lavoratori, che di commesse acquisite). Il perchè risiede probabilmente anche in quell'inchiesta aperta dalla procura di Arezzo (dieci gli avvisi di garanzia, alcuni dei quali per associazione a delinquere, frode fiscale, e falso in bilancio). Ma da Arezzo, dove in molti si aspettano un rinvio a giudizio, tutto sembra essersi fermato. Quel che non ha cessato è il lavoro vivo di quei quasi 2000 dipendenti della società, che oggi fanno capo a un'altra società. Un lavoro svolto in gran parte per conto delle amministrazioni pubbliche, o per enti quali la Banca d'Italia e altre banche, l'Anas, le Poste. Agile, denunciano i lavoratori, è sprovvista del Durc, il documento di regolarità contributiva obbligatorio quando si accede a pubblici appalti. Un lavoro, infine, che ha direttamente a che fare con dati più che sensibili per la sicurezza nazionale. Davvero il governo non ha nulla da dire?