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13 novembre 2008

Siamo quello che mangiamo

Siamo quello che mangiamo

Da un po’ di tempo (per la precisione dal 1994) ci sono persone che hanno deciso di non voler più sottostare all’idea di ambienteContenitore–produttoreDiMerci–cheMortificanoIlNosttroGusto-cheInquinanol’Ambiente–CiAvvelenano-eProduconoIngiustiziaSocialeEdEconomica.

Queste persone si sono riunite in gruppi (sono oggi più di 400) che hanno vari nomi ma che sono diventati famosi con una sigla, GAS, cioè Gruppo di Acquisto Solidale.

La novità di questi gruppi è che i vari soggetti che intervengono nello scambio economico di beni hanno deciso di usare il criterio della solidarietà come criterio base sia nelle relazioni tra le persone che con l’ambiente. Non si deve pensare che esso sia espressione di semplice “buonismo bucolico”; la solidarietà tra le persone consente

* al produttore di spuntare per i propri prodotti prezzi superiori a quelli che il “mercato” impone “asetticamente” per il “bene di tutti”

* al consumatore di accedere a prodotti di qualità, spesso legati al recupero di colture locali (in generale meno bisognose di interventi “curativi”), al cui prezzo è stata fatta la tara di tutte le intermediazioni inutili

* all’ambiente di risparmiarsi un po’ di emissioni e rifiuti inutili (trasporti, serre, packaging, scarti)

Ma partecipare ad un GAS concretizza anche il bisogno di partecipare in maniera diretta alle scelte concrete che coinvolgono quotidianamente la nostra vita: la necessità di trovare e scegliere i produttori, costruire con loro relazioni reali, affrontare e risolvere i problemi organizzativi della raccolta e distribuzione dei prodotti, documentarsi sui prodotti e i relativi processi di produzione ed impatto ambientale richiedono che i membri del gruppo si incontrino per discutere, capire e trovare soluzioni.

Una nuova economia? Chi sa ! Sicuramente una economia diversa da quella corrente al cui interno è possibile una riappropriazione del tempo e una ridefinizione dei rapporti che caratterizzano forme di partecipazione e di socializzazione in qualche maniera innovative perché anacronistiche con quelle correnti.

Come abbiamo raccontato nel Cantiere nei mesi scorsi, la scorsa primavera abbiamo attivato una serie di confronti con i GAS operativi a Napoli, e nel tempo si è saldata la relazione con il gruppo de 'E'Friarielli legato alla Bottega del Mondo 'E Pappece di Vico Monteleone 8. La scelta è stata legata sia al fatto che quelli di noi interessati ad aderire ad un Gas sono di Napoli, e quindi ci interessava trovare un riferimento quanto più “locale” possibile per accorciare al massimo i KM, nostri e delle merci acquistate; ma soprattutto per la vicinanza nell’approccio. Il periodo di crisi politica, economica e sociale che stiamo attraversando ha favorito la ri-vitalizzazione del gruppo con numerose nuove adesioni, tra cui quelle di alcuni di noi.

Adesso vogliamo fare un primo bilancio, fino a questo punto senz’altro positivo, e rilanciare insieme il tema per un confronto allargato a quanti stanno promuovendo iniziative analoghe anche se diverse, qui a Napoli. Ci interessa anche inserirci con le nostre esperienze locali nel confronto nazionale, di cui Carta ha raccontato negli ultimi mesi. Sempre nell’ottica di costruire ponti.

Vogliamo raccontare la nostra piccola grande esperienza, che ci ha già portato nuove relazioni con molte persone, parmigiano buono, pasta locale ottima a prezzi accessibili, olio e fichi del Cilento saporiti e sicuri, mozzarelle di Battipaglia, e ancora pomodorini del Vesuvio e altro ancora.

Ci siamo incontrati in Bottega, a cena , al Cantiere, abbiamo condiviso pensieri, sapori e sudori.

Ma ci siamo anche scontrati con produttori duri a capire il nostro approccio e con consumatori che non colgono molto la differenza tra questa esperienza e il supermercato.

Perché tutto questo non è facile e soprattutto non avviene in automatico. Richiede tempo, mediazione e pazienza. Genera comunicazioni caotiche tra entusiasmi ed inesperienza. Ma produce anche un sacco di energia sociale che sarebbe un delitto sprecare.

Sappiamo che altri a Napoli …. stanno promuovendo esperienze legate al consumo, di contrasto al carovita o riproponendo esperienze che in passato abbiamo già attivato, come ad esempio "le pagine arcobaleno". E sappiamo anche che le richieste di acquisto con il nostro Gas stanno aumentando "troppo", tanto da chiederci se i nostri metodi e criteri di organizzazione e di adesione non debbano essere più accuratamente definiti, condivisi e curati e se la nostra esperienza non meriti un monento di riflessione.

Per tutte queste ragioni vorremmo aprire una discussione e organizzare un’iniziativa congiunta tra Cantiere, Gas e Cooperativa: un incontro? un seminario? una festa di piazza? Lasciamo aperta anche questa domanda, insieme a tutte le altre che abbiamo in mente e che saranno venute in mente a chi ha letto.

L’area CONDIVISIONI sul blog del Cantiere era nata per questo, e la riproponiamo adesso come spazio virtuale disponibile per raccontarci e organizzarci su tutto questo, anche perché abbiamo già sperimentato tra di noi che questo luogo virtuale ci è servito per creare relazioni reali.

a più mani