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30 novembre 2008

Costo Rifiuti - Dossier di Cittadinanzattiva: caos nelle bollette

da Irpinia news venerdì 28 novembre 1008

Avellino -
Rifiuti a peso d’oro: in Campania, la spesa media annua del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani è di 262 euro, ben 45 euro in più rispetto alla media nazionale, pari a 217. In positivo, nell’ultimo anno non si è registrato alcun aumento a fronte di un incremento tariffario che in Italia dal 2006 al 2007 è stato del 3,8% su base nazionale.

In assoluto, in Italia la spesa media annua più alta si registra in Sicilia con 280 euro, la più bassa in Molise (117), a dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese, che trova conferma anche all’interno di una stessa Regione. In Campania, a Caserta la Tarsu arriva sfiorare i 400 euro, più del doppio rispetto ad Avellino (168 euro), ben 110 euro in più rispetto a Napoli, 142 euro in più rispetto a Benevento e 180 in più rispetto a Salerno.
Nello studio realizzato dall’Osservatorio prezzi & tariffe di Cittadinanzattiva in occasione della Settimana europea per la riduzione dei rifiuti, l’analisi a carattere regionale e nazionale del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in termini di costo sopportato da una famiglia di tre persone con reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. L’indagine, condotta con il contributo dei rilevatori civici di Cittadinanzattiva, ha riguardato tutti i capoluoghi di provincia nel 2007.
Caro bollette: in media, in un anno una famiglia tipo ha sostenuto nel 2007 una spesa di 217 euro per il servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, con Siracusa quale città più cara per le tariffe rifiuti (400€) e Reggio Calabria la più economica (95€).
Inoltre, in Italia da gennaio 2000 a ottobre 2008, secondo dati Istat, l’incremento registrato a livello di tariffe è stato del 47,5%.
A più di dieci anni dal Decreto Ronchi del 1997, nessuno dei cinque i capoluoghi campani è passato dalla Tarsu alla Tia, anche se, rispetto al 2006, in nessun capoluogo campano si registra un incremento tariffario.
Da qui le proposte:
Inserire nel pacchetto anticrisi l’eliminazione della addizionale provinciale, che può pesare fino al 5% del totale della spesa sostenuta per i rifiuti; Esenzioni di Tarsu e Tia per i beneficiari della social card; Per il 2009 blocco delle tariffe rifiuti e, dal 2010, introduzione di un tetto massimo agli aumenti annuali delle tariffe pari al tasso di inflazione programmato; Attuare il comma 461 dell’articolo 2 della Legge Finanziari 2008 (l. 244/2007) che prevede l’obbligo per i Comuni di strumenti di partecipazione civica degli utenti e di tutela dei diritti dei cittadini nei servizi pubblici locali; Piano nazionale di educazione e di responsabilizzazione, mediante incentivi fiscali a beneficio di famiglie, imprese e grande distribuzione, per lo sviluppo della raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti, a partire da imballaggi e confezioni dei prodotti; Piano pluriennale di incentivi e sanzioni per i Comuni e i rispettivi amministratori locali che non raggiungeranno l’obiettivo stabilito della copertura del 40% di raccolta differenziata dei rifiuti entro il 2010/11