Traduzioni

11 settembre 2008



Associazione
Marco Mascagna onlus



www.giardinodimarco.it











Rifiuti: ci stanno imbrogliando alla grande











A credere ai mass media
Berlusconi ha compiuto il miracolo risolvendo il problema rifiuti in
Campania. La realtà è che ci stanno imbrogliando ancora
una volta e che la pagheremo cara. Vediamo perché esaminando
una serie di fatti.







- “A
Parco Saurino ho trovato una discarica perfettamente attrezzata
nel 2002, mai usata
. Come è possibile che nessuno si sia
posto il tema di utilizzare una discarica che da sola può
contenere tutti i rifiuti prodotti dalla Campania in 6 mesi e,
dunque, usandola non ci sarebbe mai stata l’emergenza?”.
Questa è la denuncia che Walter Ganapini, Assessore
all’Ambiente della Regione Campania dal febbraio 2008 nonché
uno dei maggiori esperti di rifiuti italiani, ha fatto il primo
giugno 2008. A questa precisa denuncia il Commissariato non ha mai
risposto. Nei giorni successivi, anzi, il Commissario si è
negato a incontri con i giornalisti e non ha rilasciato nessuna
dichiarazione: una strategia ben nota in comunicazione quando si è
nel torto. (L’intervista a Ganapini è su
www.openpolis.it/dichiarazione/356713)







- “A Parco Saurino, in un
campo, ho trovato abbandonati i
vagli mobili acquistati nel 2002 e
mai usati
, del valore di qualche decina di milioni di euro”,
queste macchine che non sono mai state usate
avrebbero potuto far
funzionare correttamente gli impianti CDR e impedire che venissero
prodotte milioni di ecoballe
. Questa è
un’a
ltra denuncia di Ganapini a cui il Commissariato non
ha dato
risposta (vedi la medesima intervista
sul medesimo sito).







- Il Governo approva il
decreto rifiuti che deroga a 47 leggi nazionali
(molte di esse
sono recepimenti di normative europee). Grazie all’emergenza
verranno smaltiti rifiuti indifferenziati e anche pericolosi in
discariche, verranno costruiti 4 inceneritori capaci di bruciare
oltre il 60% dei rifiuti prodotti attualmente in Campania, sono
definitivamente ripristinati i CIP6 per gli inceneritori Campani
(cioè l’elargizione di circa 60 euro per ogni tonnellata
di rifiuto bruciato, soldi presi tramite la tassa del 7% sulle
bollette dell’energia elettrica, che dovrebbe invece finanziare
le energie rinnovabili; finanziare l’incenerimento è
contrario alla normativa europea e la UE ha più volte
richiamato l’Italia).







- L’Unione Europea
mette sull’avviso l’Italia
: “Le autorità
italiane devono rispettare la legislazione comunitaria in materia
ambientale. La normativa comunitaria in materia ambientale stabilisce
un quadro per la tutela della salute umana e dell'ambiente. Sarebbe
paradossale se, per affrontare rischi di carattere sanitario a breve
termine, fossero nuovamente messi in pericolo la salute umana e
l'ambiente, ad esempio per la mancata applicazione di disposizioni
chiave della direttiva sulle discariche, che prevedono obblighi
sanitari di lungo periodo che dipendono dalla natura, pericolosa o
non pericolosa, dei rifiuti destinati a discarica

(Commissione Europea 17/6/08).






-
Un recente documento dell’ANIDA (le imprese che costruiscono
inceneritori) dal titolo “Proposta per un Piano nazionale dei
termovalorizzatori dei rifiuti urbani” propone di costruire
nuovi inceneritori per una capacità complessiva di 17 milioni
di tonnellate l’anno. In tale maniera si potrebbe bruciare
il 65% dei rifiuti
attualmente prodotti in Italia. L’inizio
del documento è significativo: «Durante la campagna
elettorale dell'aprile scorso, diversi partiti politici hanno
sostenuto la necessità e l'utilità della
termovalorizzazione quale strumento decisivo per superare le
emergenze ambientali attuali e future». I diversi partiti sono
PdL, UDC, PD. La proposta di introdurre i CIP6 è del PD, la
Lega è recalcitrante ma poi vota a favore insieme a PDL e UDC.
Il documento propone anche di bruciare i rifiuti tal quali, senza
più trattarli in impianti per separare dai rifiuti la parte
bruciabile (il CDR che è circa il 30-40% dei rifiuti
) e di
ripristinare i CIP6 per tutti gli inceneritori presenti e futuri in
Italia.





-
Parte la raccolta differenziata a Napoli. Si inizia con

20.000 abitanti dei Colli Aminei. In
soli 2 mesi si arriva ad una percentuale del 73% di raccolta
differenziata. Ad ottobre la raccolta sarà estesa al Rione
Alto, Chiaiano, Ponticelli, Bagnoli, Pianura: entro dicembre 2008
riguarderà 100.000 abitanti ed entro fine 2009 200.000
abitanti, entro il 2011 600.000 abitanti. Anche in moltissimi Comuni
della Campania è partito il porta a porta con percentuali di
raccolta intorno al 60-70%.





-
Vista l’emergenza e visto che in Campania si producono 2,8
milioni di tonnellate di rifiuti all’anno – come recita
il cappello di tutti i recenti documenti, ordinanze e decreti sui
rifiuti in Campania – saranno realizzati 4 inceneritori (uno
dovrebbe entrare in funzione nel 2009, gli altri non prima del 2011),
si sono aperte diverse discariche, altre sono in costruzione e altre
ancora in progetto (Berlusconi e Bertolaso hanno dichiarato il 4/9/08
che “bisogna allestire altre discariche per una capacità
complessiva di 3-4 milioni di tonnellate”). Quindi avremo
tante discariche capaci di accogliere da sole tutti i rifiuti
prodotti in Campania nei prossimi 24-30 mesi e tanti inceneritori
capaci di smaltire il 60% dei rifiuti prodotti in Campania
(il
solo inceneritore di Acerra può smaltire il 25% dei rifiuti
prodotti). E le politiche di riduzione dei rifiuti, il riciclaggio,
il compostaggio, previsti dalla normativa europea e nazionale che
fine faranno? E i rifiuti raccolti in maniera differenziata dai tanti
Comuni della Campania?




-
In Sicilia è stato siglato un accordo che introduce la
regola
del “deliver or pay”
: in base a essa la quantità
di rifiuti da conferire all'inceneritore viene fissata in maniera
autoritativa fin dall'inizio insieme alla tariffa di conferimento;
se
un Comune fa troppa raccolta differenziata e non conferisce
all'inceneritore abbastanza rifiuto indifferenziato, paga lo stesso
.
La regola del “deliver or pay” è stata richiesta
anche per gli inceneritori della Campania.





-
Stante l’attuale normativa europea
l’Italia riceverà
salatissime multe per avere contravvenuto alle norme che vietano lo
smaltimento di rifiuti indifferenziati e tossici in discarica,
l’incenerimento di rifiuti indifferenziati, il finanziamento
dell’incenerimento dei rifiuti (CIP6).





-
I famigerati CIP6 non solo sono un enorme esborso di soldi per
l’incenerimento ma distorcono anche l’economia di
mercato, perché
rendono non conveniente economicamente il
riciclaggio della carta e di gran parte delle plastiche

(polistirene, polipropilene, ecc.): conviene infatti più
bruciarle e intascare i CIP6 che venderle a cartiere e industrie
della plastica.





In
conclusione
l’emergenza rifiuti è stata
determinata ad arte ed è stata risolta mettendo in piedi un
sistema sovradimensionato ed estremamente dispendioso
dal punto
di vista economico: nell’immediato, quando sarà a regime
e ancora più quando la UE ci comminerà le sue multe.
Un
sistema
che non tutela la salute dei cittadini e dell’ambiente
(per tale motivo smaltire rifiuti indifferenziati e pericolosi in
discarica e bruciare rifiuti indifferenziati sono vietati dalla UE),
ma che fa guadagnare cifre da capogiro a molti.
Un “grande
affare”, un mare di soldi
, e, quando ci sono tanti soldi,
in tanti ci si buttano per accaparrarsene una parte. Forse così
si spiega il silenzio di voci critiche, l’afasia di gran parte
degli “esperti” (troppe consulenze e finanziamenti hanno
avuto grazie all’emergenza rifiuti!).
Tutti in riga per non
disturbare il grande affare, per non rischiare ritorsioni, per non
esporsi
. Perfino un istituto autorevole come l’Istituto
Superiore della Sanità ha firmato un documento insieme
all’Ordine dei Medici e al Commissariato nel quale si dice che
“Gli impianti di incenerimento (quale quello che entrerà
in funzione ad Acerra) non rappresentano un rischio aggiuntivo per la
salute delle popolazioni residenti nelle aree circostanti. Il loro
impatto ambientale è paragonabile a quello conseguente a
normali situazioni di traffico urbano”.
(
www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/rifiuti_piano_salute/index.html).


Ora
si stima che l’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico
automobilistico (in particolare quello urbano) determina oltre 30.000
morti all’anno in Italia (
Künzli Lancet 2000),
per cui tale asserzione è una palese contraddizione, una
mistificazione indegna.


Che
possiamo fare
di fronte a questo quadro desolante? Bisogna:


-
smascherare questa mistificazione, informando quante più
persone è possibile del grande imbroglio;


-
fare in modo che la raccolta differenziata sia dappertutto
un successo
come ai Colli Aminei, per rendere evidente
l’inutilità di 4 inceneritori e di altre discariche;


-
impedire che la regola del “deliver or pay” sia
adottata anche in Campania;


-
rallentare il più possibile la costruzione degli inceneritori

di S. Maria la Fossa, Salerno e Napoli (quello di Acerra basta e
soverchia per bruciare il CDR che residua dalla raccolta
differenziata). In questa maniera si può arrivare nel giro di
un anno o poco più ad una situazione di fatto che faccia
capire anche ai più distratti o ideologici l’assurdità
del sistema messo in piedi dal Governo Berlusconi con l’appoggio
dell’UDC e del PD.



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