Alcuni aggiornamenti sulla questione del gruppo di acquisto solidale, dopo l’incontro che abbiamo fatto a Forno Vecchio con Massimo Lampa dei friarielli.
Il GAS ‘E friarielli” è parte della cooperativa di commercio equo e solidale ‘E pappaci”. I partecipanti al GAS sono in alcuni casi soci della cooperativa, ma sono anche esterni. Tra i partecipanti al GAS c’è chi si impegna in prima persona nell’organizzazione, e chi invece è solo acquirente.
Regole del GAS dal punto di vista economico. Per poter dare a chiunque la possibilità di partecipare come vuole, senza sentirsi né in colpa né sfruttato dagli altri, il gruppo ha stabilito la seguente regola: i partecipanti pagano con diverse percentuali di maggiorazione a seconda del loro impegno nella faccenda:
- 5% per le persone disponibili a dare una mano operativamente nella gestione dell’acquisto
- 10% ai soci della cooperativa, che pur non partecipando attivamente alle attività relative all’acquisto specifico, sostengono comunque la cooperativa
- 20% agli esterni, che hanno comunque piacere ad avere prodotti di buona qualità, spesso biologici, sempre solidali.
Mi sono inserita nel gasettiello della bottega, e dal Cantiere Arcipelago Napoli ci sono anche Erminia Romano e Aldo Pappalepore, e adesso si è aggiunta Susi Veneziano.
Se ci sono altri interessati a partecipare, potremmo fare un gasettiello del Cantiere. Fatemelo sapere, perché stiamo valutando il numero di aderenti, e i bisogni potenziali, per darci un’organizzazione adeguata. L’obiettivo è partire a settembre con il fresco (ortofrutta)
Al momento abbiamo effettuato solo l’acquisto del parmigiano, a cui ho partecipato attivamente, e uno sporadico acquisto di prova di verdura per verificare la qualità del fornitore. C’è stata anche una call per olio e vino, per la quale io mi sono fatta una passeggiata in Cilento, e l’ho preso anche per gli altri.
Al momento il GAS funziona solo per acquisti di alimenti e bevande non deperibili facilmente. Anni fa c’era stata un’esperienza di acquisto di fresco (orto frutta), ma venuto meno il produttore, si era arenato il tutto, anche perchè la gestione è molto faticosa.
Tuttavia, visto che per una serie di vicende l’interesse per i GAS è aumentato, e ci sono molte persone che si stanno inserendo nel circuito, ci siamo incontrati per riprendere a ragionare sul fresco ortofrutta, anche perché riteniamo il GAS si animi più facilmente se c’è la continuità dell’incontro e degli acquisti legati al fresco.
Alcuni membri storici avevano da tempo iniziato a censire possibili nuovi fornitori, per cui ci siamo incontrati per discutere delle varie opzioni e dei fornitori possibili.
Abbiamo avuto un incontro con un fornitore di Francolise (Capua), che ci rifornirebbe di ortaggi freschi, fagioli, conserve di pomodoro, carne (vitello, maiale, pollo, coniglio), uova. E potrebbe procurare tramite aziende vicine frutta e pane.
Presto incontreremo anche Fuori di Zucca, di una cooperativa sociale di Aversa (coop. di GESCO) che pure stanno partendo con la produzione di ortaggi.
Questi sono i primi due fornitori con cui stiamo partendo per vedere come va. Sono piccoli, per cui i gasettielli verranno ripartiti tra i 2 fornitori.
Finora ci stiamo muovendo in maniera un po’ improvvisata. A volte abbiamo creato casini dal punto di vista organizzativo, soprattutto alla bottega che di fatto è il riferimento logistico attuale.
Sicuramente la macchina organizzativa va messa a punto. Questa forma di economia si basa sulla fiducia, richiede disponibilità di tempo e manovalanza spicciola, e si arena in mancanza di profondo rispetto reciproco.
Tutto questo ha però attivato una serie di eventi a catena, come sempre avviene quando le persone, che condividono un’idea forte, si incontrano. In questo caso l’elemento di aggregazione è l’economia solidale.
Ad esempio, nella riunione tra i gasettielli, Aldo Pappalepore ha portato il volantino della marcia Acerra-Napoli, e il Gas ha aderito. Varie persone tra Gas e bottega hanno partecipato.
È venuta fuori anche l’iniziativa del Comitato spazi pubblici, per cui sia la cooperativa che il Gas hanno aderito alla manifestazione, e sabato 28 giugno a Scampia, alla gara culinaria, sarà presente la bottega con un proprio banchetto.
Massimo ed io siamo andati poi in Regione Campania, al Se.SIRCA, e ci siamo fatti 4 chiacchiere con Assunta di Mauro (mia amica), Nello Lalla (funzionario referente per l’agricoltura biologica) e Maria Rosaria Ingemito (funzionario referente per l’agricoltura a lotta integrata,) che sta effettuando anche delle ricerche sullo stato dei suoli in Campania. Scopo dell’incontro è creare una connessione tra le nostre iniziative dal basso e la funzione istituzionale della regione sia di promozione delle imprese locali che di controllo e vigilanza. L’incontro è stato interessante, abbiamo recuperato nominativi di imprese di prodotti biologici locali. C’è anche la disponibilità ad ulteriori momenti di incontro e alla partecipazione a tavoli di lavoro tecnici di approfondimento su: economia solidale, filiere corte, prodotti biologici.
La sperimentazione nella II municipalità è realizzata su progetto della Regione, proprio dall’ufficio di Nello Lalla.
Questa esperienza mi sta confermando quanto ho avuto modo di dire in altre occasioni nel Cantiere: ritengo che c’è un grande bisogno di fatti e azioni, piuttosto che di parole e dichiarazioni di intenti.
Spesso, anche in questa fase di forte spinta dal basso per aggregarsi intorno a proposte comuni, se le proposte sono parole, rimangono vaghe.
Faccio un esempio che in questi giorni mi ha colpito.
Se mi avessero chiesto di promuovere un’iniziativa per facilitare la mobilità dei turisti a Napoli, sicuramente avrei pensato “che bella cosa!”, e avrei approfondito. Come me, forse molti altri, magari i mille e più che in molti agogniamo quando organizziamo iniziative. Ci dispiace sempre molto se ci ritroviamo in 4 gatti.
Strada facendo però avrei scoperto che l’obiettivo finale di quella iniziativa avrebbe portato alla creazione di un nuovo servizio, un bus turistico, chiamato Vulcano Buono, per portare i turisti napoletani al centro commerciale di Nola! E questa iniziativa non mi piace, per molti motivi, e mai darei il mio appoggio.
Allora, voglio provare a invertire il processo.
Da un lato perlustro le occasioni che mi sono date, qui e ora, di partecipare a cose di cui condivido l’obiettivo, l’azione specifica e la modalità di realizzazione, e aderisco operativamente. Mi preoccupo dopo, forse, di verificare eventuali etichette e cappelli. E questo per le proposte che vengono dagli altri.
Per quello che propongo io, parto dal definire un obiettivo, specifico e dettagliato, che voglio raggiungere, e intorno a quello inizio ad agire e a raccogliere consensi. Sicuramente alla partenza sarò sola o in 4 gatti, ma se l’idea è buona, si allarga.
Giovanna D'Alonzo