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5 maggio 2009

decalogo dei cittadini per una buona politica




Segnali di fumo non è una lista civica, né un partito, né un movimento che prepari la strada ad un partito. Con la politica, con chi si candiderà vogliamo interloquire ma in piena autonomia, senza collateralismi, ribadendo che nessuno ma proprio nessuno ci può dare per scontati. Ci interessa la buona politica, un modo corretto e trasparente di gestire la “cosa pubblica” nell’interesse esclusivo del bene collettivo.
Ci sembra allora doveroso entrare nel confronto con la politica e con i candidati a queste elezioni europee e provinciali con una serie di proposte qualificanti, su cui chiedere impegni concreti, che puntino alla gestione trasparente e partecipata dei beni comuni, al contrasto alle povertà e alle insicurezze attraverso adeguate politiche sociali, ai diritti delle persone e alla partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica.
Siamo consapevoli che Segnali di fumo non è sufficiente a formulare le proposte e gli impegni. Sappiamo che altri e altre in questa città hanno idee, costruiscono vertenze sperimentano pratiche e alternative al modello dominante. E allora pensiamo sia urgente, se davvero si vuole provare a costruire un “decalogo dei cittadini per una buona politica”, convocare un’assemblea aperta a tutti i cittadini organizzati e non, a tutta la cittadinanza attiva e responsabile, ai comitati, alle espressioni di auto-rappresentanza, ai centri sociali per capire se è possibile, insieme e in modo condiviso, raggiungere tale risultato. Un decalogo di principi che vanno declinati in modo articolato rispetto alle specifiche scadenze della politica e in particolare rispetto a quelle elettorali ma nel quale possiamo tutti facilmente e chiaramente riconoscerci.
In vista della assemblea anticipiamo alcuni punti che ci sembrano di particolare rilevanza e che riteniamo possa essere utile sottoporre al confronto e alla riflessione:

1. Un impegno per le classi deboli
Rafforzamento degli impegni di bilancio dei comuni per le politiche sociali, in primis raddoppio nel bilancio del Comune di Napoli
L’obiettivo prioritario è ridare dignità alle persone attraverso politiche sociali adeguate. Non è accettabile che il Comune destini per ogni cittadino napoletano che vive situazioni di disagio e difficoltà, metà di quanto destini il comune di Milano.
E’ necessario che venano promosse politiche sociali che allevino la situazione dei senza fissa dimora, dei Rom, degli immigrati che vivono in mezzo a noi.

2. Attenzione ai più poveri
Reddito minimo di cittadinanza
E’ necessario contrastare il crescente impoverimento delle persone. Bisogna garantire ai disagiati un reddito minimo di cittadinanza che permetta a tutti di vivere senza necessità di ricorrere ai mille trucchi e ai mille espedienti della illegalità. Non possiamo consegnare i cittadini in difficoltà alle organizzazioni criminali e al loro subdolo sostegno di sopravvivenza.

3. “La camorra deve finire”
Per un’antimafia dei diritti e per un’economia pulita
Non a parole, ma attraverso l’impegno quotidiano contro il clientelarismo, la cultura mafiosa, la connivenza, ma soprattutto contro ”l’economia criminale”!

4. Lavorare per il buon lavoro
Sicurezza sul lavoro e dignità del lavoro per tutti
Per una politica di sostegno al lavoro che dia priorità assoluta alla sicurezza e alla salute negli ambienti di lavoro, realizzi finalmente un sistema equo di indennizzi in grado di coprire chiunque si trovi a perdere un lavoro, assicuri pari dignità, indipendenza e fiducia ai giovani, alle donne e a tutti quelli che non riescono a trovare normalmente un normale buon lavoro, dando loro occasioni concrete di inserimento, partecipazione, apprendimento, socializzazione.
Per una politica di accoglienza che riconosca in ogni persona immigrata per lavorare nel nostro paese il diritto alla legalità e ponga le basi per evitare che il bisogno di lavorare faccia di una persona una entità clandestina e la costringa a sentirsi sempre priva di ogni diritto.

5. La società della conoscenza
Imparare è un diritto
Per una maggiore attenzione e destinazione di risorse al sistema educativo, che sia realmente accessibile a tutti, che favorisca la piena inclusione nel "sistema paese" delle fasce sociali piu' deboli, che sia strumento di comunicazione e scambio fra differenti culture. Si tratta di invertire completamente la rotta di un sistema scolastico i cui principi ispiratori sono l'affermazione di una cultura sulle altre, l'emarginazione delle fasce sociali piu' deboli, l'adozione di percorsi educativi ispirati a logiche competitive, di sfruttamento e individualizzanti. Si tratta di restituire al pubblico il controllo sulla conoscenza e sui saperi, dando sostegno alla ricerca, alla istruzione, alla educazione permanente e alla cultura.

6. L’acqua è pubblica
Gestione pubblica dell’acqua intesa e riconosciuta come diritto umano fondamentale
La difesa dell’acqua come diritto fondamentale umano, gestita dai Comuni con azienda speciale , a totale capitale pubblico. Qualsiasi affidamento a SPA è l’avvio alla mercificazione dell’acqua.

7. Rifiuti zero
Raccolta differenziata senza incenerimento dei rifiuti
La gestione dei rifiuti con la raccolta differenziata porta a porta fino al 70% e con una seria educazione popolare che porti alla riduzione dei rifiuti. L’incenerimento dei rifiuti è contrario ad ogni corretta politica ambientale e della sobrietà

8. Spazi pubblici spazi comuni
Prendersi cura degli spazi pubblici
La città è degradata in centro e in periferia, i cittadini possono svolgere un ruolo importante ma necessitano di un impulso e di un progetto collettivo che può essere realizzato solo se ricevono ascolto e supporto. Alle ronde dobbiamo rispondere con i gruppi civici.

9. Il patrimonio immobiliare pubblico è bene comune
Gestione partecipata e democratica del patrimonio immobiliare pubblico
Il patrimonio immobiliare comunale, in primo luogo l’edilizia residenziale pubblica, deve diventare un bene comune mirato a garantire un’opportunità per una vita dignitosa dei cittadini e non occasione di speculazione. Per fare ciò è indispensabile che la gestione venga sottratta alla privatizzazione e restituita ai cittadini. Tutto il patrimonio immobiliare degli enti pubblici napoletani (Comune, Provincia e Regione) destinati all’edilizia residenziale pubblica devono essere messi in graduatoria per essere assegnati. La gestione deve essere affidata agli utenti attraverso strumenti che garantiscano trasparenza e partecipazione.

10. Trasparenza e rapporto con i cittadini
Per ricostruire la fiducia dei cittadini nella funzione pubblica
Assumendo l’impegno che la gestione della res publica (assunzioni, graduatorie, assegnazioni….) avvenga con la massima trasparenza e sempre “coram populo”. E che ogni assessore comunale, provinciale, regionale abbia un’ora precisa ogni settimana in cui ascoltare i cittadini.

Si tratta di primissime proposte, ancora messe come titoli che vanno approfonditi, sistematizzati, declinati nei loro contenuti, ed in ogni caso del tutto aperte alla discussione e alla modifica. Abbiamo la convinzione che Napoli possa uscire dalla sua crisi solo attraverso una grande e stabile alleanza fra garantiti e non garantiti. Pensiamo che questa possa essere una possibile strada per aiutare la società attiva a diventare soggetto politico, per far sentire meglio e con più forza la propria voce, per incidere sulle scelte, per riportare la politica a rioccuparsi degli interessi pubblici e collettivi.

Per discutere di questa proposte, della loro fattibilità, vi invitiamo alla assemblea cittadina il giorno 11 maggio alle ore 17 nel Teatro del Convitto Vittorio Emanuele, Piazza Dante, Napoli.