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4 ottobre 2008

Tre giorni contro la repressione

Tre giorni contro la repressione, la normalizzazione e le nuove forme di disciplinamento dei corpi. Bologna, 10-12 ottobre 2008.

Il Pride che si è tenuto a Bologna lo scorso 28 giugno ha evidenziato profonde fratture nel movimento lesbico, gay e transessuale, fratture esistenti – evidentemente – da prima, ma che sono emerse in maniera drammatica attraverso almeno due elementi: la debolezza di elaborazione politica all’interno del Comitato Pride che ha lasciato spazio a derive securitarie, perbeniste, escludenti e qualunquiste, e la delega alla repressione poliziesca della gestione dei conflitti interni al movimento’ e il conseguente uso della diffamazione nei confronti dei soggetti politici non allineati all’organizzazione.
Non credendo che questo riguardi solo il movimento LGBTIQ, ma che più in generale sia in atto un attacco contro ogni movimento che faccia riferimento all’autodeterminazione e all’antifascismo e che rifiuti le logiche di rappresentanza, Facciamo Breccia, Antagonismogay, Fuoricampo e Coordinamento Sylvia Rivera hanno organizzato a luglio un’assemblea cittadina a Bologna, da cui è emersa una lettura tutta politica delle vicende collegate al Pride, viste come sintomo di una generale crisi della politica.
Ciò che è avvenuto a Bologna il 28 giugno è un analizzatore che ha rotto le omertà, facendo emergere i non detti e le contraddizioni di una parte del movimento che ha scelto l’istituzionalizzazione del proprio percorso politico. Diversamente noi riteniamo fondamentale pensare e praticare i processi istituenti facendo in modo che rimangano aperti e non si fossilizzino in un 'dato una volta per tutte', in una burocratizzazione/pietrificazione di ciò che dovrebbe essere sempre in movimento, in cambio delle briciole della politica istituzionale.
Tutto ciò è avvenuto proprio nel momento di massimo dispiegamento ed egemonia delle politiche securitarie, razziste e omo-lesbo-transfobiche nel nostro paese, ad opera di un governo delle destre sostenute dalla mobilitazione di squadristi e dalle folle aizzate per il linciaggio del diverso. Un momento storico caratterizzato da una crisi economica generalizzata, che crea insicurezza economica, precarietà sociale e paura per il futuro.
Un momento in cui c’è bisogno di resistere e riaffermare i principi e gli spazi di libertà, autodeterminazione, antifascismo.
Ripartiamo dalla condizione LGBTIQ contemporanea, caratterizzata simultaneamente da esclusione sociale/culturale e iperinclusione produttiva; caccia alle streghe e marketizzazione pervasiva delle nostre soggettività e spazi sociali; violenza, aggressioni, stupri e ambigua femminilizzazione /omosessualizzazione dell’immaginario. In questo contesto, da declinare nell’arretratezza specifica del caso italiano (familismo, presenza vaticana…) si situano le soggettività LGBTIQ sospese tra deliri di normalizzazione/rispettabilità e bisogni di sovversione e trasformazione; omologazione post-identitaria e recupero di genealogie radicali.
La tre giorni si svolgerà presso la Sala del Baraccano in Via Santo Stefano 119 e sarà organizzata in sessioni tematiche precedute da un momento “documentale” con questa articolazione:

Venerdì 10 ottobre
dalle 15 accoglienza
ore 16.30-19.00
R-esistenze: documenti, biografie, genealogie
Mostra fotografica e materiali
Proiezioni video: A present for Sylvia, Libertà di movimento, Grazie a tutte!, Trannymals Go To Court,
To be Ornella

Sabato 11 ottobre
ore 10.00-13.00
Perbenismo, rispettabilità e normalizzazione delle soggettività lgbtiq.
L’interiorizzazione della rispettabilità come modello esistenziale ha determinato per decenni la ricattabilità delle soggettività lgbtq e dei nostri percorsi politici. Il tentativo di farci accettare, di apparire normali ci ha schiacciati sopra a modelli sociali, affettivi e sessuali omologati a quelli dominanti e imposti.
Come ribaltare questo meccanismo ora che è proprio il diverso e l’eccentrico a essere sotto l’attacco dei moralizzatori, dei clericali, dei fascisti? Ripensare la propria alterità, trasporre la propria differenza per collocarsi nel margine delle resistenze accanto agli osceni, agli impresentabili. L’attacco in questo momento è rivolto alle prostitute e ai sex workers, per il loro impatto “estetico” sulle strade e i marciapiedi, ma ci riguarda e coinvolge direttamente.

Sabato 11 ottobre
ore 15.00-18.00
Immaginario familista, ruolizzazione sociale/sessuale, relazioni.
Il mimetismo esasperato dall’ansia di normalizzazione ha fatto sì che riproducessimo in ambito lgbtiq l’immaginario familista e sessista della famiglia etero. Oggi che in piena liquidazione del welfare tutto il lavoro di cura e assistenziale sembra tornare sulle spalle delle donne, ricacciate tra le mura domestiche, è più che mai necessario rielaborare una critica alla famiglia come luogo di violenza femminicida lesbo/trans/omofobica di riproduzione dell’eterosessualità obbligatoria e di asservimento del genere femminile.

Domenica 12 ottobre
ore 10.00-13.00
Tras/lesbo/omofobia come espressione di violenza, sessismo e ridefinizione del patriarcato.
La ricerca e le lotte contro trans/lesbo/omofobia condotte in questi anni possono/devono intrecciarsi con il lavoro operato dal movimento lesbofemminista sul tema violenza, sessismo, razzismo.
La messa in crisi del patriarcato ad opera delle soggettività femministe e lgbtiq ha generato una reazione violenta e una ridefinizione delle strutture sociali che lo sostengono. La contestazione del potere maschile- eterosessuale ha aperto spazi per le soggettività altre, ma cionondimeno non è cessata la violenza, né il tentativo di riaffermare incessantemente quel potere.
Importante in questo senso anche il dibattito suscitato dai primi gruppi misti (gay-bi-trans-queer) sulla costruzione del maschile e la critica della violenza.

Domenica 12 ottobre
ore 14.00-16.00
Politiche securitarie, razzismo e fascismo. Quali pratiche di resistenza?
Sala del Baraccano, via S. Stefano 119.
L’emergenza sicurezza, la politica basata sulla creazione e gestione della paura, ha generato una spirale di odio, razzismo, violenza agiti contro i diversi: prima i rom, poi gli omosessuali, i clandestini, le prostitute, vengono via via individuati come il nemico pubblico da colpire e disciplinare: dalle aggressioni “spontanee” per la strada, alla violenza squadrista organizzata, dalle leggi proibizioniste alle regolazioni per via amministrativa, molteplici livelli di azione configurano un sistema, un regime autoritario, che va compreso nelle sue continuità e discontinuità con il fascismo storico.
Per ridefinire e agire nuove pratiche di resistenza individuali e collettive.

Domenica 12 ottobre
ore 16.00-17.30
Assemblea conclusiva.
Sintesi della tre giorni e rilancio di eventuali appuntamenti, azioni, mobilitazioni……

Invitiamo tutte le realtà interessate a comunicare la propria partecipazione e l’eventuale intenzione di intervenire intorno ai temi proposti a
info@facciamobreccia.org

Invitiamo inoltre a portare materiali da esporre negli appositi tavolini che saranno a disposizione.

Per la serata del venerdì è prevista la cena con musica e performance presso il Vag in Via Paolo Fabbri, mentre per la serata del sabato è prevista una festa ad Atlantide di Porta Santo Stefano.

Chi avesse bisogno di pernottare può rivolgersi sempre ad info@facciamobreccia.org di modo da permetterci di organizzare l’ospitalità.

FACCIAMO BRECCIA ANTAGONISMOGAY FUORICAMPO LESBIAN GROUP COORDINAMENTO TRANS SYLVIA RIVERA