L’approvazione della «riforma» Gelmini e la reazione del governo al
sorprendente movimento per la scuola pubblica dimostrano bene in questi
giorni il volto arrogante di quella che Marco Revelli, nell’incontro
«L’altra politica» promosso da Carta e Cantieri sociali in primavera,
ha definito «democrazia dispotica». Il primo novembre Carta e
l’associazione Cantieri sociali, con l’aiuto del movimento No Tav
organizzano in Val di Susa la seconda parte di quell’incontro
sull’«Altra politica» e sarà inevitabile pensare ai modi e ai temi con
i quali il movimento studentesco in queste settimane si è cerca di
favorire a suo modo nuove forme di «politica altra» difendendo uno dei
pochi «spazi pubblici» ancora esistenti, così come altri movimenti e
reti sociali hanno cominciato a fare in questi ultimi anni su molti
altri temi.
Di seguito, trovate il testo completo – pubblicato anche nel numero di
Carta in edicola in tutta Italia da oggi e che è stato già fatto girare
iper posta elettronica nei giorni scorsi – con il quale si invitano
cittadini e movimenti locali all’appuntamento in Val di Susa, che in
qualche modo prepara anche il «Grande cortile» promosso nelle prossime
settimane dal movimento No Tav.
«Cari lettori [e abbonati], forse ricorderete che il 5 aprile
scorso, una settimana prima delle elezioni poi stravinte da Berlusconi,
Carta e i Cantieri sociali organizzarono a Roma un Cantiere dell’altra
politica, cui parteciparono – su invito – una ottantina di persone.
Quell’incontro approfondì il tema – come lo definì Marco Revelli in
quella occasione – della «democrazia dispotica», cioè della crisi della
democrazia rappresentativa, dei partiti, dello «spazio pubblico». Ne
sortì anche una «Lettera sull’altra politica», che fu pubblicata su
Carta. Tutto questo lo facemmo in rapporto stretto con i promotori
dell’appello «La politica che vogliamo», tra loro Alex Zanotelli.
Secondo noi quell’incontro, e successive analisi su quel che abbiamo
definito il «fascismo postmoderno», ci hanno messo in grado di
prevedere quel che sta accadendo: la militarizzazione della vita
sociale e dei conflitti di comunità, l’ondata di razzismo
istituzionale, e così via. Ora l’offensiva d’autunno del governo è
cominciata, a Vicenza come in Campania, nelle strade delle periferie e
contro i migranti e i rom, in un contesto di impoverimento diffuso.
Abbiamo quindi organizzato un secondo seminario, che si terrà il primo
novembre in Valle di Susa, con l’aiuto di molti nostri amici del
movimento No Tav. Il quale peraltro organizzerà la sera prima, 31
ottobre, una assemblea sulla democrazia comunitaria: di lì comincerà il
programma di confronto e incontro che i No Tav chiamano «Grande
cortile»: momenti di approfondimento, di spettacolo, di dibattito che
andranno avanti fino al 6 dicembre, data in cui ci sarà in Val di Susa
una grande manifestazione nazionale. Proponiamo che il nostro seminario
– qualche decina di persone, in modo da poter scambiare opinioni a
fondo, e provenienti da tutto il paese – si organizzi in due gruppi di
lavoro [oltre ai momenti comuni]: il primo, dedicato
all’approfondimento sul tipo di regime politico che si va affermando;
il secondo, più «operativo», per discutere di che tipo di rete abbiamo
bisogno per svolgere efficacemente un ruolo di promozione culturale e
politica, di connessione tra comitati, movimenti e comunità resistenti.
Vi chiediamo di comunicare per tempo la vostra decisione di
partecipare, di modo che si possa organizzare l’ospitalità. Il
seminario si svolgerà il primo novembre, dalle ore 10 alle 16 a
Chianocco, presso Casaforte, un piccolo castello facilmente
raggiungibile, a dieci minuti dall’uscita dell’autostrada, svincolo
Bussoleno Per chi non viene in macchina ma in treno è importante
segnalare l’ora di arrivo alla stazione di Bussoleno, al seguente
indirizzo: infocantierisociali@yahoo.it o chsasso@tin.it.