Anche in presenza di una modesta Raccolta Differenziata l’utilizzo dell’IMPIANTISTICA ESISTENTE IN CAMPANIA OGGI, risolverebbe IN POCHI MESI la cosiddetta “emergenza rifiuti”. In particolare un piccolo intervento di ristrutturazione ai 7 impianti ex CDR, ( costati 270 milioni di euro, mai utilizzati allo scopo, ma sistematicamente sabotati per “impacchettare “ quanto più rifiuto possibile, anche nocivo e tossico, per le famose “eco-balle”); li trasformerebbe in TMB (trattamento meccanico biologico) che sono delle macchine in grado di effettuare la cosiddetta “differenziata a valle”, ovvero di recuperare materiale da riciclare dai rifiuti indifferenziati
1) SCHEMA SEMPLIFICATO
Tale prospettiva azzererebbe l’esigenza di costruire nuove discariche (soprattutto se si considera che in località Parco Saurino in Santamaria La Fossa – CE, c’è una grande discarica gia costruita e mai utilizzata), e la costruzione di inceneritori, Considerando che in Campania le tonnellate annue non riciclabili in caso di riconversione dei CDR in TMB, sul modello VEDELAGO, sarebbero solo una residua parte, di residuo vetroso, non tossico, che potrebbe andare in discarica senza alcuno impatto ambientale.Con il progredire della R.D. porta a Porta e la separazione SECCO-UMIDO le percentuali di recupero potrebbero arrivare al 99%, con pressoché nullo residuo in discarica.
IL DECLASSAMENTO DEGLI IMPIANTI PER IL “CDR” A SEMPLICI “COMPRESSE DI RIFIUTI” (CHE HA DETERMINATO INCHIESTE DELLA MAGISTRATURA ED ARRESTI), INVECE DELLA LORO EVOLUZIONE IN IMPIANTI PER IL “TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO” HA FATTO SI’ CHE TUTTI I RIFIUTI INDIFFERENZIATI VENISSERO COMPRESSI IN BALLE DESTINATE AGLI INCENERITORI, AUMENTANDO ENORMEMENTE I COSTI E LA FAME DI DISCARICHE E COMPORTANDO RISCHI ENORMI PER LA SALUTE DEI CITTADINI, A CAUSA DELLE SOSTANZE NOCIVE CHE VERREBBERO IMMESSE NELL’ARIA.
Ricordiamo che l’incenerimento è una tecnica vetusta in dismissione in tutta Europa, che residua una cenere tossica del 30% del prodotto trattato da portare in discariche “speciali”; il resto, in fumi carichi di nano particelle e diossine, viene disperso in aria,cade sul terreno entra nella catena alimentare, poiché in natura nulla si crea e nulla si distrugge. ( Ganapini, assessore all’ambiente della regione, ad Ambiente Italia quando si riaprì il cantiere di Acerra disse che con gli inceneritori faremo la stessa fine dell’amianto; quando ci fermeremo sarà troppo tardi)
2) CALCOLO COSTI PIANO DEL GOVERNO
Tre inceneritori da realizzare € 2 miliardi Incentivi CIP 6 da ecoballe accumulate € 3 miliardi Totale dei costi € 5 miliardi Tempo di realizzazione minimo 4 anni
A QUESTI COSTI BISOGNA AGGIUNGERE: costi di gestione e realizzazione delle discariche, costi di trasporto dei rifiuti fuori regione, mancate entrate del turismo dovuti all’elevatissimo impatto ambientale di questo piano. COSTI TERZI, sempre presenti in uno studio di Valutazione di Impatto Ambientale per un Inceneritore, ( documentazione preliminare indispensabile alla costruzione): AUMENTO DELLA SPESA SANITARIA – DIMINUZIONE DELLA SPERANZA DI VITA
3) CALCOLO COSTI CON IMPIANTISTICA GIA’ ESISTENTE IN CAMPANIA
Trasformazione degli impianti per il CDR in impianti per il TMB
€ 10 milioni
Tempo di realizzazione
massimo 6 mesi
|
|
---|
|
|
Coordinamento Regionale Rifiuti (CO.RE.RI. )
www.rifiuticampania.it
|