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27 agosto 2008

Strane idee sulla sicurezza (...perfino dal Corrierone)

DESTRA E SINISTRA
Violenze a Roma e Napoli
Strane idee sulla sicurezza

di Paolo Franchi

Una gaffe, anche se in parte riparata nella giornata di ieri, dettata da inesperienza, quella del sindaco di Roma sul fattaccio di Ponte Galeria? Può anche darsi. Capita però che anche una gaffe possa essere rivelatrice, oltre che della cultura e della concezione del mondo di chi vi incappa, dello spirito del tempo. E questo sembra proprio il nostro caso. Gianni Alemanno, ha detto, a modo suo, quello che, di primo acchito, è capitato di dire a molti. Alzi la mano chi non si è chiesto come possa essere passato per la testa al signor Paul e alla signora Wilma, una coppia non di ragazzetti alternativi ma di cattolicissimi cicloturisti olandesi di mezza età, di tirare su proprio lì, in un luogo, parola di Alemanno, «dimenticato da Dio e dagli uomini», la loro tenda, previa autorizzazione di soggetti già a prima vista non propriamente rassicuranti. Il fatto è però che Alemanno è il sindaco di Roma.

A ciascuno può capitare di lasciarsi andare a un giudizio frettoloso e avventato, salvo poi (speriamo) pentirsene, perché, a proposito di stupri il ritornello schifoso «in fondo se la sono andata a cercare anche loro» è risuonato troppe volte, persino a proposito della mattanza del Circeo, e la sola idea di rimproverare qualcosa a chi la violenza la subisce è (dovrebbe essere) inammissibile. A lui, comunque la pensi, no. Per il sindaco di Roma, posti «dimenticati da Dio e dagli uomini», dove a una coppia di turisti forse troppo ottimisti sulla natura degli uomini possa succedere, come è successo, qualcosa di terribile, a Roma non ce ne devono essere. Se ce ne sono, come ce ne sono, e se vi succede quello che è successo a Ponte Galeria, al sindaco tocca non fare le pulci ai comportamenti delle vittime, ma portare loro, e subito, solidarietà piena, senza se e senza ma, e chiedere perdono, punto e basta. Quali che possano essere stati i limiti e gli errori dei suoi predecessori. Quali che siano le nuove misure che ha in animo di adottare. Quali che siano le sue idee per cercare di riportare in quei posti magari non proprio Dio, che sembra un programma troppo vasto, ma più semplicemente uomini e donne meno inclini alla ferocia.

Tutto questo dovrebbe essere chiaro, persino ovvio, ma evidentemente non lo è. Per Alemanno che, nonostante abbia cercato pubblicamente di spiegarglielo non qualche esponente della sinistra radicale, ma il nuovo questore di Roma, fatica ancora a capirlo, continua a pensare di non aver poi commesso una gaffe troppo grave e forse è convinto, non a torto, di essere in sintonia con «la gente». Ma anche per il centrosinistra, o come diavolo si chiama adesso, che sembra preoccupato pressoché solo di rendere al sindaco della capitale pan per focaccia per come lui e la sua parte hanno agitato strumentalmente in campagna elettorale il tema della sicurezza, e gli rimproverano aspramente che Roma è insicura come e forse persino più di prima, come se tre mesi fossero sufficienti per giudicare l’operato di un’amministrazione. Idee molto diverse su come garantire la convivenza civile, che postula la sicurezza ma non disdegna il principio di tolleranza, invece non se vedono. Anzi. Sulla spiaggia di Castellammare capitano altri analoghi orrori, perpetrati stavolta non da pastori romeni ma da giovani mascalzoni locali, al pronto soccorso i medici tendono a negare, secondo un copione antico, che la vittima abbia subito violenza, e intanto in tv il sindaco di centrosinistra, seppur badando bene a non parlare come Alemanno, si pone grosso modo la stessa domanda: ma la giovane coppia tedesca proprio in quel postaccio doveva pernottare?

E non è solo questione di stupri. A Termoli tre vigili urbani fermano in mezzo alla folla un ambulante marocchino per sequestrargli la mercanzia, lui resiste gridando, loro non trovano di meglio da fare che trascinarlo verso il bagagliaio dell’auto di servizio per ficcarcelo dentro, la gente si divide, qualcuno applaude, qualcuno fotografa la scena, un giovane avvocato contesta agli agenti la reazione eccessiva: il sindaco di centrosinistra chiede alla polizia municipale un rapporto dettagliato, ma intanto difende i suoi vigili. Più o meno nelle stesse ore, secondo la testimonianza di Giorgio Cremaschi su Liberazione, sulla spiaggia di Rimini capita qualcosa di simile. Tolleranza zero, perché la sicurezza, come suol dirsi, non è né di destra né di sinistra. È nell’interesse della gente, del pubblico decoro, del turismo e dei commerci. Lasciate fare, applaudite, anzi, perché è quello che avete chiesto; piuttosto, se proprio volete campeggiare, e non dovreste farlo, state almeno attenti a dove mettete la tenda, perché forze dell’ordine e militari, nonostante gli sforzi, non possono essere ovunque. Un po’ dappertutto in Europa, anche là dove in materia di sicurezza, di immigrazione clandestina e di (cosiddetta) microcriminalità non vanno per nulla leggeri, ma continuano a pensare che a ciascuno vada garantito il diritto di sostare dove gli pare e piace, guardano un po’ stupiti e un po’ sconcertati quel che va capitando da noi. Deve essere per via di un risorgente complotto anti-italiano.

27 agosto 2008