Scritto da Ciro Pellegrino da Leggo, 28-08-2008 08:32
e preso da napolionline
L'elenco si ferma alla numero 215: tante sono le lettere che hanno allietato il post-Ferragosto di altrettanti operatori sociali. Missive che invitano i lavoratori, tutti dipendenti delle cooperative sociali che operano col Comune di Napoli nel trasporto dei disabili, a presentare documentazioni per un'eventuale assunzione. Firmato: Napoli Sociale.
È la società partecipata dall'Amministrazione di Rosa Russo lervolino, impegnata proprio nel trasporto di anziani e giovani con disabilità.
APRITI CIELO: sono sì 215 le lettere, ma gli operatori che fanno parte del "bacino" di Napoli Sociale sono molti, molti di più, oltre 350. Come sono stati scelti i "papabili" da assumere? È necessario fare un passo indietro. Prima dell'estate il Consiglio comunale votò un provvedimento che sancì l'assorbimento dei lavoratori delle coop sociali (215 unità) nell'organico dell'Ente. Una delibera approvata dopo una guerra durissima fra Rifondazione comunista, gli ex Ds legati alle coop rosse e gli ex Margherita legati invece alle coop di estrazione cattolica.
NEL PIENO del mese d'agosto, ed esattamente il 18, il blitz estivo, con le lettere di Napoli Sociale, partite su impulso dell' assessore al Welfare Giulio Riccio (Rifondazione Comunista) ma che recano la firma dell'amministratore di Napoli Sociale, Isidoro Orabona, entrato in quota Sviluppo Italia (l’agenzia di scopo dello Stato, già socia di minoranza della partecipata) e legato a Forza Italia ed esattamente al senatore Pasquale Giuliano (mentre il presidente della Napoli Sociale, Domenico De Biase è legato al centrosinistra). E veniamo dunque ad oggi: arrivano le letterine che fanno ipotizzare assunzioni. «Ho chiesto spiegazioni al sindaco lervolino e all'assessore Riccio dice Franco Moxedano, presidente della commissione Welfare, consigliere comunale Pd -. Come sono stati stabiliti i criteri delle eventuali assunzioni in quest'azienda? In delibera non c'è alcuna indicazione. È una procedura non trasparente e quanto meno anomala, senza parlare poi del fatto che le missive sono state spedite ad agosto. La prossima settimana convocherò la commissione per e chiarire questa vicenda».
UNA COSA È CERTA, in azienda è iniziata la guerra tra poveri: chi ha ricevuto la lettera sta zitto, nel timore di sentirsi additato come raccomandato; chi non l'ha ricevuta minaccia tuoni e fulmini. I primi due operatori sociali si sono mossi ieri mattina: hanno consegnato una lettera al primo cittadino e un esposto alla Procura della Repubblica. La guerra è appena iniziata .